Dal 12 ottobre 2019 al 5 maggio 2020 appuntamento al Groninger Museum con “Mondo Mendini”, l’esposizione dedicata al grande maestro milanese, curata dallo stesso designer prima della sua scomparsa.

Ormai ci siamo. Apre domani “Mondo Mendini  The World of Alessandro Mendini”, l’esposizione curata da Alessandro Mendini, poco prima della sua scomparsa, per celebrare i 25 anni di attività del Groninger Museum. Il museo olandese progettato dallo stesso designer milanese nel 1994, insieme a Michele de Lucchi, Philippe Starck e Coop Himmelb(l)au.

La mostra “Mondo Mendini”, che sarà aperta dal 12 ottobre 2019 al 5 maggio 2020, riunisce oltre 200 opere, affiancando ai progetti di Alessandro Mendini quelli di designer e artisti che il grande maestro milanese sentiva a lui vicini, come Paul Signac, Gio Ponti e Michele De Lucchi.

Un design in cui l’immaginazione prevale sulla funzione

Colorato, decorativo e spesso ironico, il lavoro di Mendini celebra la potenza dell’immaginazione. Un design capace di sorprendere e di emozionare, che “Mondo Mendini” racconta presentando una selezione di opere provenienti da ambiti diversi: dai gioielli ai modelli architettonici, dagli oggetti di uso casalingo alle sculture.

Fra i lavori più celebri di Mendini in mostra, una versione “gigante” dell’iconica Proust, la finta poltrona del ‘700, rivestita di puntini colorati. La Petite cathédrale, una cattedrale in miniatura completamente rivestita di mosaici, il cui interno è ricoperto di mosaico oro. E ancora, Anna G., il celebre cavatappi a forma di donna disegnato per Alessi nel 1994, che sarà in mostra insieme al suo inseparabile compagno Alessandro M., per l’occasione proposto in un’edizione speciale, dove il cavatappi autoritratto del designer indossa un abito multicolor dal carattere divisionista.

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Non solo Mendini, però. Con la generosità che lo ha sempre contraddistinto, il maestro milanese ha scelto di mettere in mostra anche le opere di grandi autori del passato e del presente che lo hanno ispirato. Fra gli altri, i lavori di Paul Signac, Wassily Kandinsky, Henri Matisse e Kazimir Malevich. I progetti architettonici di Theo van Doesburg e Gerrit Rietveld. Gli oggetti di designer italiani, come Gio Ponti, Michele De Lucchi, Gaetano Pesce. E i recenti dipinti dell’artista americano Peter Halley.

Insomma, una selezione davvero ricca che ha dato vita a un’esposizione poetica e visivamente travolgente. Da segnare assolutamente in agenda!

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Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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