Alla scoperta di Madga Masano, la designer che ha reinterpretato in chiave pop i simboli della tradizione siciliana.

I miti classici e la cultura pop, il design e l’architettura, la materia e il colore. Ma soprattutto la Sicilia con le sue contrapposizioni stridenti, i colori vividi, i profumi saturi, la vita straripante di gioia e dolore. Tutto questo è Folk, il brand di complementi d’arredo in ceramica, marmo e pietra lavica creato nel 2011 dalla designer siciliana Magda Masano. Un laboratorio che racchiude in sé un ricco bagaglio di memorie collettive e personali, interpretate con uno sguardo lieve e a tratti giocoso.

Attratti dal modo in cui Magda Masano rilegge le tradizioni della sua terra, le abbiamo chiesto di svelarci qualcosa in più sul suo progetto. Ecco cosa ci ha raccontato.

D.S. Come nasce Folk, il tuo brand di complementi di arredo?
M.M. Folk nasce nel 2011 come personale evoluzione della Masano Marmi, azienda di famiglia specializzata in arredo e restauro, creata da mio nonno nel 1960 e portata poi avanti da mio padre. Una sorta di parco giochi in cui sono nata e cresciuta, dove sono entrata ufficialmente nel 2009 dopo la laurea in Storia e conservazione dei beni architettonici, e in cui ho voluto ritagliarmi uno spazio tutto mio, creando un nuovo brand di oggetti e complementi di arredo. Qui ho fuso gli insegnamenti di mio papà, la conoscenza approfondita di materiali e superfici e la mia passione per il progetto, il disegno e il colore. Il tutto shakerato dal mio modo di essere folk.

D.S. Quali sono i materiali con cui lavori e cosa rappresenta ognuno per te?
M.M.
Lavoro essenzialmente con pietra lavica, marmo e argilla.
La pietra lavica per me è materia: terra, forza e radici. È l’energia dell’Etna addomesticata. Il marmo, invece, è volume: è il potere racchiuso nell’eleganza di masse scultoree, nelle grandi come nelle piccole dimensioni. L’argilla, infine, è forma. O meglio, infinite forme in potenza: è malleabilità, stimolo continuo a creare, foglio bianco per sperimentare colori e progetti di decoro.

D.S. Ultimamente c’è un ritorno al fatto a mano, all’esclusività del pezzo unico. A cosa pensi sia legata questa tendenza?
M.M.
Penso sia una reazione naturale alla tendenza che l’ha preceduta: l’entusiasmo per la serialità, per materiali artificiali facilmente accessibili, per oggetti ampiamente diffusi, comuni, e per questo desiderabili. Un percorso che oggi ha esaurito la sua attrattiva e che quindi cambia rotta indirizzandosi verso la ricerca di pezzi unici, realizzati su misura, esclusivi, sempre più personalizzabili. Oggetti di cui si arriva ad apprezzare anche l’imperfezione perché indice di unicità.

D.S. Veniamo alle tue Teste di Moro Pop. Perché hai deciso di interpretarle con un solo colore?
M.M. Ho scelto di rivitalizzare un decoro tradizionale, una icona della nostra cultura, per farla sentire più a suo agio nella contemporaneità. Le tradizioni mantengono intatto il loro valore anche per questo: perché restano autentiche, mentre continuano a rinnovarsi. Con il ‘colore assoluto’, il trattamento flat e l’estetica pop delle mie Teste di Moro volevo regalare una nuova forza espressiva al viso del moro e della fanciulla. Spero di esserci riuscita.

D.S. Nel 2022 il progetto sulle Teste di Moro si è arricchito con la serie TDMPop Mythos Edition. Teste di Moro che rendono omaggio a figure della mitologia greca. Puoi raccontarci la genesi del progetto e spiegarci il perché del colore nero?
M.M. Se la mitologia greca è essenza della nostra cultura, in questa parte di Sicilia sovrastata dall’Etna lo è forse ancora di più. È come una terra sempre fertile che non smette mai di dare i suoi frutti. Il mito è stata una presenza costante nei racconti che mi hanno cresciuta fin da piccola, in cui Polifemo era un originale vicino di casa nei dintorni del vulcano. Ho voluto dare forma a questo immaginario millenario, ma sempre vivo, sintetizzandolo con l’estetica delle Teste di Moro e con lo stile con cui le interpreto da sempre. La tinta unita squillante ha qui lasciato posto a un nero opaco fiero ed elegante, simbolo di tutto il fascino misterioso incarnato dal mito.

D.S. Dall’energia pop delle Teste di Moro all’essenzialità della collezione Marble à porter. Perché la scelta del marmo?
M.M.
Per familiarità, considerando la mia storia e quella della mia famiglia (dal capitello al portauovo il passo è stato breve), ma soprattutto per mio gusto personale. Il marmo è un materiale compiuto, intrinsecamente perfetto. Ha il dono raro della sintesi, condensa tutta l’eleganza della natura. Nelle tante varietà e fioriture c’è sempre la stessa potenza, un certo senso di regalità a cui non serve aggiungere altro. Basta lasciar esprimere la materia. È affascinante per me trasportare tutto questo in oggetti di uso quotidiano.

D.S. Pigne portafortuna, vasi, bottiglie e piccoli oggetti pensati come buon auspicio. Per te gli oggetti possono farci stare meglio?
M.M. Assolutamente sì. Perché scegliamo gli oggetti di cui circondarci, belli o meno che siano, quando e perché entrano in risonanza con noi, e così completano le nostre sensazioni e i nostri pensieri.

D.S. Nuovi progetti in cantiere?
M.M. Tanti! Parto dal 19 dicembre, data dell’inaugurazione di Marlands: un progetto di residenze artistiche a cui ho collaborato insieme a Max Fouchy nel ruolo di cultural artist. Sono molto felice anche di essere in libreria, in Italia e all’estero, grazie a due collaborazioni speciali. Con il food blogger Alessandro Li Calzi, L’Orso in cucina, che ha appena pubblicato per Trenta Editore il volume di ricette Cartoline dalla mia Sicilia, portando in tavola le mie collezioni di piatti e accessori. E con Francesca Maugeri Holmstrom, in uscita in questi giorni in Svezia con il volume Vegetariana Siciliana, per cui ha scelto la mia serie Lavastone-Sicily. Per Natale, sto preparando un’edizione limitata di piatti da portata in abbinamento a un’eccellenza del nostro territorio: il panettone del Panificio Cuttone di Paternò. Mentre in tema di progettazione vera e propria, ho deciso che il 2023 sarà l’anno della sperimentazione della stampa 3D. 

Author

Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

Write A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.