Le librerie di design più iconiche? Fra modelli scultorei e scaffali modulari, ecco 13 grandi classici.

Possono essere essenziali o scultoree, a parete o da centro stanza, modulari o fisse. L’unica cosa certa è che si tratta di uno degli arredi più versatili e più amati da sempre. Parliamo delle librerie. Un mobile che, nell’ultimo secolo, è stato oggetto di interesse da parte di tanti designer. Da Marcel Breuer a Vico Magistretti, da Ettore Sottsass a Ron Arad e Philippe Starck, tutti i grandi progettisti hanno legato il proprio nome a una libreria.

Le librerie più comuni sono quelle modulari, studiate per poter crescere nel corso degli anni. Si tratta di modelli semplici, caratterizzati da forme ortogonali, ideali per chi ama riempire gli scaffali di libri, riviste e oggetti del cuore. Chi, invece, preferisce esporre solo pochi oggetti o qualche volume da collezione può puntare su librerie dal carattere scultoreo, dove la forma prevale sulla funzione. O ancora, scegliere una versione da centro stanza per dividere un ambiente.

Qualche esempio? Detto fatto. Abbiamo raccolto le 13 librerie di design più iconiche del secolo scorso. Dal Veliero di aria e luce di Franco Albini alla Nuvola pieghevole di Vico Magistretti, dal castello con le carte di Pierre Paulin all’omino con le braccia sollevate di Ettore Sottsass.

Ecco la nostra selezione.


LE LIBRERIE DI DESIGN PIÙ ICONICHE 


B22, Thonet, 1928

Tubolare d’acciaio. È sufficiente nominarlo per pensare ai mobili del Bauhaus, la celebre scuola tedesca di design, arte e architettura fondata da Walter Gropius nel 1919. Un esempio è lo scaffale B22 disegnato nel 1928 da Marcel Breuer, uno degli esponenti di spicco del movimento tedesco (è sua la mitica poltroncina Wassily diventata uno dei simboli del Bauhaus).
Essenziale ed elegante, B22 è costituito da una struttura in tubolare d’acciaio cromato ed elementi in faggio o frassino, in finitura naturale o verniciato a poro aperto.


Veliero, Cassina, 1939

Aria e luce. Sono questi gli elementi costitutivi di Veliero, il capolavoro firmato da Franco Albini nel 1939. Progettato da Albini per il soggiorno della sua casa, Veliero fa la sua comparsa sulla copertina di Domus nel 1941. È, però, soltanto nel 2011 che viene messo in produzione da Cassina.
Il cuore del progetto è nell’impiego di una tensostruttura. Grazie a questa tecnica costruttiva, ripiani in vetro sembrano infatti galleggiare nello spazioUna libreria che celebra la leggerezza visiva e che sfida le leggi della statica.
Il nome fu scelto dalla designer Franca Helg, socia di Albini, per il richiamo della libreria alla carpenteria nautica.


Storage Unit, Vitra, 1949

Storage Unit (ESU) è il sistema di scaffali di Vitra disegnato da Charles e Ray Eames nel 1949. Nato per l’ufficio, Storage Unit è diventato un arredo molto apprezzato anche negli ambienti domestici grazie alla sua multifunzionalità.
La libreria è composta da una griglia in metallo su cui possono essere fissati ripiani, contenitori e cassettirealizzati in diversi materiali. Estremamente variegata è anche la palette di colori. Accanto a quelli originali la designer olandese Hella Jongerius ha definito una nuova tavolozza, che interpreta in chiave contemporanea lo spirito degli anni 40/50. Il sistema di scaffali si può combinare con la scrivania Eames Desk Unit (EDU).


Libreria ELEGIE, MisuraEmme, 1949

Un’architettura rigorosa e funzionale. È ELEGIE, il progetto firmato da Ignazio Gardella nel 1949, rieditato da Misuraemme. Composta da pezzi seriali, che si possono combinare in totale libertà, ELEGIE è una delle prime librerie modulari della storia.
La struttura è costituita da montanti verticali in metallo preforati, con piastre e bulloni per l’ancoraggio a parete. I ripiani sono disponibili in due profondità. Quelli profondi 460 mm si possono utilizzare come scrittoi o base per la TV. In larghezza ELEGIE si compone accostando i singoli moduli.


String, String Furniture, 1949

Uno scaffale che è un grande classico del design scandinavo. String è il sistema modulare disegnato nel 1949 dall’architetto svedese Nils Strinning. Uno scaffale versatile e pratico, contraddistinto da un design pulito ed essenziale.
A rendere subito riconoscibile uno scaffale String Pocket sono i due pannelli laterali simili a una scala. Due esili scale che corrono lungo la parete, su cui si inseriscono tre mensole, che possono essere regolate in altezza.
Flessibile, pratico e proposto in tante varianti di colore, String si adatta a qualsiasi ambiente: dallo studio alla cameretta, dalla cucina al bagno. Si possono creare composizioni grafiche a parete, affiancando diverse mensole String, in orizzontale o in verticale.


Sistema Universale di scaffalatura 606, Dieter Rams, 1959

Il Sistema Universale di Scaffalatura 606 di Dieter Rams nasce nel 1959. Il tratto distintivo della libreria è la sua essenzialità. Un’essenzialità che la rende incredibilmente attuale ancora oggi.
Il progetto si compone di montanti in estruso di alluminio, con piani e mensole molto sottili, realizzati sempre in alluminio. Proposta in tre versioni – sospesa, a parete o da posizionare a centro stanza – 606 può essere attrezzata con cassettiere, ripiani e finanche con aste appendiabiti. Per trasformarsi in una pratica ed elegante cabina armadio. (www.depadova.com)


Albero, Poltrona Frau, 1959

Albero è un progetto di Gianfranco Frattini della fine degli anni ‘50, rieditato nel 2015 da Poltrona Frau. Si tratta di una libreria “terra-soffitto” pensata per il centro stanza, caratterizzata da un complesso lavoro di ebanisteria.
Proprio come un albero, la libreria di Frattini è composta da un “tronco” centrale intorno a cui si dispongono gli scaffali. Una vera scultura che può essere ruotata a 360°.
La struttura portante è in legno massello di noce Canaletto con incastro a cremagliera. Le mensole sono in legno impiallacciato.‎ I puntali, a soffitto e a terra, sono in ferro verniciato.‎


Libreria Elysée, Magis, 1968

Il nome ci racconta già un po’ della sua storia. La libreria Elysée è, infatti, disegnata dal francese Pierre Paulin per l’appartamento del presidente François Mitterand, all’interno dell’Eliseo a Parigi.
Si tratta di una libreria impilabile realizzata in multistrato di acero curvato, in finitura naturale o wengé. Una libreria estremamente funzionale, dunque, ma non solo. Simile a un castello fatto con le carte, Elysée è un oggetto scultoreo bello anche senza libri.
La libreria Elysée è prodotta da Magis


Nuvola Rossa, Cassina, 1977

Creare una libreria basata sul meccanismo della scala a pioli. È questa l’idea che guida Vico Magistretti fin dal 1946. Un lungo percorso di ricerca che lo porta nel 1977 alla progettazione di Nuvola Rossa, la libreria “pieghevole come una sedia a sdraio”.
Già, Nuvola Rossa ha una struttura pieghevole e, una volta chiusa, è proprio a una scala a pioli che fa pensare. La peculiarità del progetto è nelle diagonali di controventatura che sostengono i ripiani, senza bisogno dei fianchi. Una tecnica costruttiva unica che ha reso Nuvola Rossa una delle librerie più iconiche della storia del design.
La libreria è disponibile in faggio evaporato naturale o laccato ed è prodotta da Cassina. 


Carlton, Memphis, 1981

Forme geometriche dai colori vivaci che richiamano l’immagine di un uomo con le braccia sollevate. Ecco Carlton, la mitica libreria disegnata da Ettore Sottsass nel 1981, diventata il simbolo per eccellenza del gruppo Memphis (il celebre collettivo fondato dallo stesso Ettore Sottsass agli inizi degli anni 80).
Libreria, dicevamo, ma anche e soprattutto opera d’arte o totem. In Carlton, infatti, la forma prevale nettamente sulla funzione.
Carlton è realizzata in legno laccato policromo e laminato plastico ed è prodotta da Memphis Milano. Ogni pezzo è accompagnato da un certificato di autenticità.


Joy, Zanotta, 1989

Un arredo “neutro” che può assolvere diverse funzioni. Joy, il progetto firmato da Achille Castiglioni nel 1989, è molto più di una libreria. È uno scaffale, una scala, un elemento divisorio, una scrivania attrezzata e quant’altro la vostra immaginazione riesca a concepire.
La sua unicità è nel movimento dei ripiani: più piani a forma di L rovesciate, di altezze crescenti, liberi di ruotare intorno a un’unica asta d’acciaio fissata a un piede a forma di C. Si possono comporre mobili a 3-4-5-6-7 gradini, da posizionare a parete, ad angolo o al centro di una stanza. 


Mac Gee, Baleri Italia

Un grande classico disegnato nel 1984 da Philippe Starck per Baleri Italia. Parliamo di Mac Gee, una libreria modulare e componibile all’infinito. La genialità del designer francese riduce la libreria all’essenziale: un montante ancorato alla parete e 5 piani di profondità decrescente. Tutto qui!
Realizzata in lamiera d’acciaio verniciata con polveri epossidiche, Mac Gee è disponibile nei colori nero opaco, bianco e argento metallizzato.


Bookworm, Kartell, 1993

Libreria o oggetto decorativo? Bookworm, il progetto firmato da Ron Arad nel 1993, è entrambe le cose. Questa libreria a parete, infatti, non ha bisogno dei libri per dimostrare il suo carattere.
Pensata originariamente in metallo, Bookworm è stata realizzata in tecnopolimero dopo l’incontro con Kartell. L’idea rivoluzionaria di Arad è stata quella di sostituire le tradizionali forme ortogonali delle librerie con una forma sinuosa. Le linee ondulate di Bookworm possono assumere diverse configurazioni, senza compromettere funzionalità e resistenza. La libreria può, infatti, sostenere un carico di circa 10 kg per ogni supporto.
La libreria è disponibile in tre differenti lunghezze.


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Author

Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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