Colore, rispetto delle differenze, attenzione all’ambiente. “Un Bagno di Folla” è il nuovo progetto ideato da Giulia Pellegrino che porta il design nei bagni del TAM Teatro Arcimboldi. A firmare il restyling, COLLETTIVO INVƎRSO.

Il design entra nei bagni del TAM Teatro Arcimboldi Milano. Dopo “Vietato l’ingresso”, il progetto che ha portato 17 studi di architettura milanesi a rinnovare i 17 camerini del teatro, arriva infatti “Un Bagno di Folla”. Sei bagni completamente rinnovati tra il piano terra e quello interrato pensati in un’ottica di rispetto dell’ambiente e delle persone.
A ideare il nuovo progetto è anche questa volta Giulia Pellegrino, una figura trasversale nel mondo del design e dell’architettura. Mentre la ristrutturazione dei bagni è firmata da COLLETTIVO INVƎRSO, fucina creativa nata dall’incontro tra Maurizio Di Mauro, Elena Reggiani e Paolo Tegoni, che ha accolto la richiesta di interpretare questi spazi con uno sguardo attento ai cambiamenti della società. 

Un Bagno di Folla è un passo verso l’ambiente e verso l’inizio di un cambiamento: il teatro ascolta le voci dei propri utenti e ne registra le necessità”, afferma Giulia Pellegrino. Quando possibile, cerca di andare incontro alle richieste e di modificare quello che il pubblico ritiene inefficace o anacronistico. In questo caso specifico, il pubblico è quello universale che, a gran voce, chiede un adeguamento dei costumi: la società è cambiata, esigenze di singoli e famiglie sono cambiate”.

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Bagni genderless

Il TAM ha accolto i numerosi cambiamenti della società, creando per la prima volta in ambito teatrale un bagno genderless. Per rispettare tutte le persone, indipendentemente dall’identità di genere, ma anche per dare una risposta alle esigenze dei nuovi nuclei familiari.

Fino a 50 anni fa, la famiglia era normalmente composta da mamma, papà e figli. Oggi le situazioni sono più variegate. Magari il papà va al teatro con la figlia e non vuole mandarla in bagno da sola. Dunque, l’utilità di avere un bagno misto è legata a infiniti motivi e non soltanto a quelli su cui oggi la stampa tiene i riflettori accesi”, spiega Giulia Pellegrino.

Colore e modulabilità

Oltre a rispondere ai nuovi bisogni di singoli e famiglie, i bagni del TAM sono stati rinnovati per migliorare l’esperienza di fruizione dello spazio teatrale. Per questo è stato aumentato il numero di servizi, portandolo da 41 a 47 unità. I bagni del foyer sono speculari ma divisi per genere, quelli nel piano interrato sono invece genderless. Una differenza segnalata anche dalle scelte cromatiche: pareti multicolor per il foyer e bianco e nero per il piano inferiore.

Lo spazio dedicato al bagno, attraverso l’utilizzo del colore, metafora delle emozioni, diventa, come il palcoscenico, rappresentazione della vita come esperienza inclusiva”, commenta COLLETTIVO INVƎRSO.

Non solo colore, però. Il concept presenta un altro importante elemento di novità. Per velocizzare i flussi, i bagni del foyer sono modulabili in modo da adattarsi al numero di uomini e donne presenti in sala. Dunque, se adesso nel foyer ci sono due bagni per gli uomini e due per le donne, nel corso dell’anno, a seconda del tipo di spettacolo, varieranno le percentuali, modificando la segnaletica.

Attenzione all’ambiente

Arredati con materiali durevoli e dotazioni moderne, i nuovi bagni del Teatro Arcimboldi sono stati progettati in un’ottica green. Un’attenzione all’ambiente che si è tradotta nell’utilizzo di miscelatori a risparmio idrico, luci a LED, cassette per wc a basso consumo e dispenser di sapone ricaricabili.

Il progetto è stato sviluppato nella prospettiva della transizione ecologica del TAM, nel rispetto del bilancio di sostenibilità presentato a luglio.

Come per i camerini di “Vietato l’ingresso”, anche per il progetto “Un Bagno di Folla” è stato fondamentale il supporto delle aziende che hanno messo a disposizione competenze, maestranze e materiali. Tra le aziende partner: LAUFEN, iGuzzini, Novacolor, Olivari, Qualis Design, Gruppo Romani e Gouache. 

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Author

Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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