1921 - 2021: VENINI compie 100 anni
“ C’è troppo oro a Murano. Io vorrei perdere lo sguardo in cose rare, leggere, tra il semplice e l’adorno.“
Paolo Venini (1895 – 1959)
La Fornace VENINI è da sempre considerata la “Haute Couture” del complemento d’arredo e dell’illuminazione.
Il celeberrimo brand Venini, in occasione dei suoi 100 anni di vita, si riconferma leader per la lavorazione del vetro e tra le eccellenze Made in Italy. Questo, grazie anche a prestigiose collaborazioni con i più grandi protagonisti del mondo dell’architettura e design.
Gio Ponti, Gae Aulenti, Vico Magistretti, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Lella e Massimo Vignelli, Cini Boeri, Gianni Versace. E ancora, più di recente, i fratelli Fernando e Humberto Campana, Fabio Novembre, Ron Arad, Hani Rashid, Peter Marino e molti altri che hanno contribuito a dare forte identità al marchio.
Le creazioni VENINI sono state protagoniste di importanti mostre (Triennale di Milano, Biennale di Venezia, MoMa di New York, V&A di Londra, alla Fondation Cartier di Parigi), di solenni esposizioni istituzionali e private e in aste internazionali per collezionisti d’Arte Vetraria.
Sono addirittura presenti nella pellicola cinematografica della serie James Bond ‘Moonraker’
ACQUA
ACQUA è acronimo di Arte – Colore – Qualità – Unicità – Artigianalità. Ma ACQUA è anzitutto il manifesto di VENINI, che da sempre coniuga le tradizioni secolari della Serenissima alle sperimentazioni di colori selezionati e tecniche di lavorazione per il vetro.
Inoltre, ACQUA è un valore aggiunto perché acquista il significato più ampio di arte pura in cui antiche generazioni di Maestri Artigiani e vetrai del Polo Veneziano, dai tempi più remoti, si tramandano i trucchi del mestiere noto al mondo intero.
La storia di Venini
La storia dell’Azienda ha inizio nel 1921, quando l’avvocato milanese Paolo Venini insieme a l’antiquario veneziano Giacomo Cappellin fondarono Vetri Soffiati Muranesi Cappellin Venini & C. La direzione artistica venne affidata a Vittorio Zecchin.
A seguito della scissione definitiva con Giacomo Cappellin, avvenuta nel 1925, Paolo Venini fondò la Vetri Soffiati Muranesi Venini & C. con l’imprenditore-artista Napoleone Martinuzzi, personalità nota negli ambienti culturali, amato anche da Gabriele D’Annunzio.
Durante gli anni di attività a VENINI, Napoleone Martinuzzi decise di dedicarsi interamente alla scultura e nel 1932 la direzione artistica della Fornace muranese fu assegnata agli architetti Tomaso Buzzi e Carlo Alberto Scarpa.
Nel 1959, con la scomparsa di Paolo Venini, la direzione dell’Azienda passa al genero, l’architetto Ludovico Diaz de Santillana e a sua figlia Laura. Laura de Santillana resterà attiva all’interno della vetreria fino all’85.
VENINI viene rilevata ufficialmente nel 1986 dalle famiglie Gardini e Ferruzzi, ma i valori del padre-fondatore Paolo Venini rimangono intatti.
Dopo la tragica morte di Raul Gardini, avvenuta nel ’93, la Fornace muranese viene acquistata da Italian Luxury Industries ma solo nel II° decennio del 2000 diventa una holding ed entra a far parte di Damiani Group, dove Silvia Damiani è Presidente di VENINI S.p.A.
“ […] Sono lieta che VENINI abbia raggiunto questo importante traguardo: una pietra miliare che apre le porte ad un nuovo secolo di arte e design, innovazione e avanguardia creativa.”
Silvia Damiani, Presidente di VENINI.
I nuovi colori del centenario
In occasione dei cent’anni della Fornace, VENINI aggiunge ai 125 colori della sua mitica palette altre inedite cromie agli oggetti più iconici. I nuovi pigmenti del catalogo 2021 che vanno ad arricchire l’archivio di VENINI sono quindi: Rosa Cipria, Verde Rio, colore strettamente associato ai toni della laguna di Venezia, dove si trova la sede di VENINI, e Rosso sangue di Bue riproposto però con nuovo accostamento alla foglia d’oro
Ed ecco i dettagli della collezione di vasi più rappresentativi di VENINI nei nuovi colori 2021.
VERONESE, 1921 | Vittorio Zecchin
Veronese è l’opera più emblematica di VENINI e trae ispirazione dal dipinto su tela dell’omonimo artista. Veronese è ideato nel 1921 da Vittorio Zecchin, rimasto affascinato dal vaso raffigurato sopra la balaustra ne l’Annunciazione della Vergine, datato al 1580 e conservato nella Galleria dell’Accademia di Venezia.
Il vaso trasparente e dalla forma bombata è attraversato da un fascio di luce e accoglie un tralcio di rovo contenente more: simbolo di positività e di buone notizie.
Veronese 2021 è in edizione limitata, disponibile in due misure e come dal 1921, è sempre realizzato in vetro soffiato.
DECO, 1930 | Napoleone Martinuzzi
La linea Deco anni ‘30 di Napoleone Martinuzzi, è ispirata all’arte Déco e ritmo è la centralità dell’opera. Deco è realizzato a vetro soffiato. I Maestri adoperano una lunga canna a forma di tubo per soffiare il vetro andando a creare piccoli e grandi anelli che vanno ad aumentare e diminuire fino a restringersi nella bocca del vaso. Gli anelli che compongono Deco riproducono fedelmente le immagini e i riflessi dei cerchi d’acqua.
OPALINO, 1932 | Venini
Opalino 2021 è proposto anche in rosso abbinato alla foglia d’oro.
Lo strato di foglia e/o foglio d’oro viene aggiunto solo dopo avere applicato l’opalino,ottenuto grazie alla sovrapposizione del lattimo per rendere il vetro più resistente. Le rifiniture sono lavorate a mano.
Molto diversa è la versione Opalino Satin, dove viene usata la tecnica velato. I Maestri vetrai rifiniscono il vaso con le mole, creano un effetto satinato lungo tutta la superficie del vetro e stabiliscono la trasparenza. L’applicazione dorata nel piede di Satin avviene a mano libera.
LABUAN, 1933 | Paolo Venini
Il vaso Labuan nacque da un’idea di Paolo Venini ed è ispirato al viaggio verso terre lontane, ancora da esplorare. Dalla linea classica e superfici lisce, Labuan è realizzato in vetro soffiato. Per ottenere l’effetto lattiginoso e conferirgli le tonalità pastello, alla massa vetrosa vengono aggiunte miscele “quasi” incolori di lattimo. Labuan 2021, è disponibile in due misure e nelle tonalità pastello di Verde e Rosa Cipria.
FAZZOLETTO, 1948| Fulvio Bianconi e Venini
Come ogni prodotto di VENINI, anche di Fazzoletto esiste solo un esemplare al mondo, perché realizzato da Maestri Artigiani.
Fazzoletto fu disegnato da Fulvio Bianconi nel 1948. Di recente è entrato nella mostra permanete del MoMA di New York. Il vaso fazzoletto è eseguito a “mano volante“, una tecnica molto complessa che dimostra le grandi abilità e le capacità dei maestri soffiatori nel dare forma al vetro ancora caldo.
Il vaso si ispira al drappeggio di una gonna al vento. La nuova versione di Fazzoletto 2021 ora è disponibile in tre dimensioni e nelle varie combinazioni di bicolore, tra cui rosa cipria/ verde rio, rosso sangue di bue/rosa cipria.
CLESSIDRA, 1957 | Fulvio Bianconi e Paolo Venini
Dal 1957 Clessidra è un’altra storica icona di VENINI.
Realizzata a incalmo, è tra le tecniche più difficili, perché richiede molta capacità nell’attaccare elementi a vetro caldo maneggiando contemporaneamente strumenti complessi per riuscire a comporre una perfetta armonia e donare stabilità ad oggetti separati. Quindi, l’incalmo si usa per creare effetti cromatici e fare risaltare luce e brillantezza a elementi di colore diverso di vetro. Nel caso di Clessidra di VENINI, vengono unite due ampolle rigorosamente a vetro caldo. Ovviamente, anche le versioni di Clessidra 2021 sono proposte in Rosa Cipria e /Verde Rio con al suo interno granelli di sabbia.
BATTUTI, 1962 | Tobia Scarpa e Ludovico Diaz de Santillana
I Battuti furono realizzati dall’architetto e designer Tobia Scarpa, figlio di Carlo Scarpa sotto la direzione di Ludovico Diaz de Santillana. La linea Battuti è rigorosamente fatta a mano e presenta appositamente delle piccole imperfezioni e irregolarità lungo le superfici.
Con la molatura, i Maestri definiscono ogni pezzo a vetro freddo, lavorandolo in ogni parte. I nuovi colori 2021 Verde Rio e Rosa Cipria vanno maggiormente a sfumare nelle estremità superiori di tutti gli oggetti dei Battuti, andando a creare un gioco di riflessi e gradazioni di colori.
MONOFIORI, 1970 | Venini
Per realizzare Monofiori, i Maestri si avvalgono della tecnica balloton.
Viene utilizzato uno stampo in metallo a punta piramidale con base quadrata al fine di ottenere un effetto ottico d’intreccio e/o di losanghe e i Maestri vanno a riempire i vuoti della superficie del vetro caldo. In seguito avviene la soffiatura.
Con l’ausilio di strumenti come pinze e forbici, a l’inizio vengono definiti collo e bocca del vaso e solo alla fine è tracciata una linea colorata applicata a caldo su l’anello di Monofiori per renderlo ancora più caratteristico.
Monofiori 2021 è disponibile ben in quattro misure diverse.
ODALISCHE, 2009 | Leonardo Ranucci
L’eclettico designer Leonardo Ranucci disegna la linea Odalische e prende ispirazione dalle forme femminili e dal fascino dell’Oriente. L’anello lungo il vaso si allarga, gira su se stesso simulando i turbanti.
La serie di Odalische, nello specifico si ispira al quadro rinascimentale La Fornarina di Raffaello, dipinta con in testa un turbante di seta.
La linea di vasi è realizzata in vetro soffiato e opalino, che come già detto si ottiene con l’aggiunta di miscele di lattimo.
VENERE, 2021 | Venini
Venere è proposto in bicolore e in foglia d’oro.
Realizzato a Mano Libera e opalino in vetro incamiciato, quest’ultima è una delle tecniche più antiche. Per ottenere l’incamiciato vengono aggiunte miscele di colore differente in più crogioli contenenti massa vitrea allo scopo di formare spessori/strati di cromie di vetro diverse e unirle insieme per creare l’oggetto.
Dal lato estetico, Venere di VENINI può essere considerato la variante orizzontale di Fazzoletto disegnato da Fulvio Bianconi.