La rinascita dell’ex fabbrica di sigari fiorentina prosegue. Al via i lavori delle residenze firmate da Patricia Urquiola e studio q-bic.

Continua il progetto di rigenerazione della Manifattura Tabacchi, l’ex azienda di sigari fiorentina che si prevede verrà recuperata entro il 2026. Un complesso industriale composto da 16 edifici che saranno convertiti in spazi commerciali, scuole, centri culturali, abitazioni e aree verdi pubbliche.

Il nuovo step del progetto di riqualificazione riguarda la trasformazione di due edifici in unità abitative. 45 residenze di design firmate da Patricia Urquiola e dallo studio q-bic che interpretano l’architettura originaria della fabbrica in una chiave contemporanea e sostenibile.

Vediamo nel dettaglio i due progetti.

Anilla di Patricia Urquiola

Anilla è il progetto di interior design curato da Patricia Urquiola. Si tratta dell’edificio 7 della Manifattura Tabacchi. Un fabbricato in origine destinato a magazzino, caratterizzato da una pianta curva che ha ispirato il nome e l’identità del progetto. La parola Anilla richiama infatti l’Anilladora, l’operaia che si occupava di mettere l’anilla (la fascetta) ai sigari. Un chiaro legame con il genius loci che è confermato anche dalla fluidità degli interni.

“L’architettura deve essere empatica. Il contesto storico e culturale di Manifattura è stato fonte di grande ispirazione per il nostro progetto”, spiega Patricia
Urquiola. “Abbiamo pensato gli spazi in modo da creare una connessione profonda con le persone. Un equilibrio fra tradizione e innovazione capace di far sentire davvero a casa”.

Anilla comprende 21 appartamenti, con ampie vetrate e terrazzi che creano una connessione tra interno ed esterno. Nelle unità abitative, un sistema di soppalchi e pedane riequilibra le grandi altezze dello spazio, senza tradire però la natura della fabbrica. Un rispetto per la storia percepibile anche nella scelta di materiali, finiture e colori. Il parquet, le boiserie e le cromie tenui riprendono infatti la palette della Manifattura Tabacchi, creando ambienti caldi in contrasto con l’edificio industriale.

Puro di q-bic

L’edificio riqualificato da q-bic è il fabbricato 12, il più antico della Manifattura Tabacchi, un tempo dedicato al confezionamento e inscatolamento dei prodotti finiti. Il nome Puro, che in spagnolo significa sigaro, fa riferimento allo stile essenziale del progetto, oltre che alla forma allungata dell’edificio.

L’obiettivo degli architetti è stato quello di preservare e valorizzare l’architettura originale: dalle capriate metalliche che sostengono il tetto a falde ai serramenti originali in legno, fino agli intonaci materici. Un rispetto per la storia della fabbrica presente anche negli elementi aggiuntivi. Per esempio, i materiali impiegati sono quelli tipici degli edifici manifatturieri come il cemento, la resina e il parquet industriale in listelli di legno massello.

Altro elemento chiave di Puro è il verde che pervade il ballatoio e le terrazze a tasca. Un richiamo alla fitta vegetazione spontanea che aveva avvolto la Manifattura Tabacchi negli anni dell’abbandono.

Non solo abitazioni, però. I futuri residenti di Anilla e Puro potranno contare anche su amenities a uso esclusivo. Dalla pet room all’area fitness, dalla delivery room al servizio di portineria centralizzata, fino al laboratorio per la manutenzione delle bici. Inoltre, entrambi gli edifici ospiteranno al piano terra spazi commerciali.

Anilla e Puro sono progettati con soluzioni per la massima efficienza energetica. Le residenze saranno dotate anche di un impianto domotico per la gestione di illuminazione, termoregolazione e videocitofoni.

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Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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