Food à porter è il lunch box di Alessi simile a una borsetta. Per non rinunciare allo stile neanche in pausa pranzo.

Un lunch box di design? Si può! Già, ormai chi è solito mangiare al lavoro il cibo portato da casa non deve più accontentarsi di vaschette dal dubbio gusto. Oggi i contenitori per la “schiscetta” (come si chiama il pranzo da asporto in milanese) non sono più solo pratici, ma anche belli a vedersi. Come Food à porter, il porta “schiscetta” che la designer Sakura Adachi ha firmato per Alessi nel 2018.

“Food à porter è un lunch box che non sembra un lunch box. È stato pensato per chi è indaffarato, ma non vuole rinunciare a un momento di pausa per ritrovare la gioia di mangiare il proprio cibo preferito”, racconta la designer.

Un lunch box di design a metà tra un accessorio fashion e un bento giapponese

In effetti, guardando Food à porter, non viene da pensare a un recipiente per trasportare il cibo, ma a una borsetta. Sakura Adachi ha infatti reinterpretato il contenitore per il pranzo, immaginandolo come un accessorio moda molto glamour.

Nata in Giappone e vissuta fra Los Angeles, Londra e Milano, Sakura Adachi per questo progetto trae ispirazione anche dalla cultura del suo Paese d’origine. Dalla tradizione dei bento box, le iconiche scatole per il pranzo da asporto giapponesi. Perché se da noi i lunch box di design sono cosa recente, in Giappone i bento box sono sempre stati molto stilosi.

“Sakura Adachi affronta con questo progetto un tema a lei particolarmente vicino, sia per la sua cultura orientale sia per la costante ricerca di nuovi equilibri tra forma e funzione, che si traduce spesso in prodotti pieghevoli, trasformabili, multifunzionali o che presentano brillanti soluzioni salva-spazio”, spiega Alberto Alessi.

Insomma, Food à porter è un po’ bento box, un po’ lacca orientale, un po’ borsetta. Un oggetto dal carattere trasversale a metà fra Oriente e Occidente.

Com’è fatto Food à porter

Realizzato in resina termoplastica, “Food à porter” si compone di cinque pezzi: un contenitore centrale più grande (0,5 litri), due laterali (0,4 litri) e due coperchi che, oltre a chiudere ermeticamente gli scomparti interni, possono essere utilizzati come vassoietto.

Nei diversi settori del porta pranzo si possono disporre snack, pane, frutta, cibo cucinato e dolci, coordinando il tutto in modo gradevole come avviene nei bento giapponesi, dove la presentazione del cibo è fondamentale.

Per rendere più semplice il trasporto, i contenitori possono essere assicurati con una delle due fasce in dotazione. La fascia unica avvolge i contenitori, permettendo di riporre “Food à porter” all’interno della propria borsa o dello zaino, mentre la fascia doppia con due maniglie trasforma il lunch box in una borsetta da passeggio pratica e trendy.

“Food à porter” non è solo un elegante porta pranzo, però. Con il lunch box di Alessi si può anche scaldare il cibo trasportato, utilizzando il forno a microonde. Infatti, sui due coperchi è predisposta una piccola apertura, chiusa da un tappo in silicone, su cui sono indicati tempi e modalità. La rimozione del tappino consente, inoltre, al vapore di fuoriuscire durante il riscaldamento.

Nel 2020 la collezione “Food à porter” cresce

Nel 2020 la collezione “Food à porter” si arricchisce di nuovi elementi. Al lunch box si aggiungono il lunch pot, con un elemento refrigerante estraibile per la conservazione di cibi freschi o caldi, una bottiglia termoisolante a doppia parete per preservare la temperatura delle bevande e un set di posate con custodia, che può essere posizionata dentro il lunch box.

Non solo. Si amplia anche la palette di colori. Oltre al rosso, al grigio e all’azzurro, il lunch box viene proposto in giallo.

Un progetto bello, pratico e multifunzionale. Per non rinunciare al design neanche in pausa pranzo!

Author

Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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