62 designer e grafici italiani ridisegnano Pinocchio nella mostra al Museo del Compasso d’Oro, a cura di Giulio Iacchetti. Una grande festa per celebrare i 140 anni dalla prima edizione del libro di Carlo Collodi. Fino al 4 febbraio 2024.

Cosa hanno in comune Pinocchio e il mondo del design? Molto. Anzi, moltissimo, come ci racconta la mostra “Carissimo Pinocchio, designer e grafici italiani ridisegnano il burattino più famoso del mondo”, proposta dall’ADI Design Museum per celebrare i 140 anni dalla nascita del famoso burattino di legno. Curata da Giulio Iacchetti, con progetto espositivo di Matteo Vercelloni e progetto grafico di Federica Marziale Iadevaia, la mostra è infatti una grande festa alla quale sono stati invitati ben 62 progettisti italiani, ognuno chiamato a offrire una sua interpretazione del personaggio creato da Carlo Collodi.

Ricavato da un semplice blocco di legno e frutto della combinazione di poche forme geometriche, Pinocchio rappresenta l’essenza stessa del design. “Perché vedi: è tipico dei designer italiani ricavare tutto dal niente, ovvero saper cogliere il valore anche di un pezzo di legno a cui nessuno attribuirebbe un particolare valore”, spiega Giulio Iacchetti in una lettera al mitico burattino. “Sappi dunque che Geppetto è stato il primo designer italiano, dopo di lui ci sono stati altri che hanno fatto tesoro dell’insegnamento del tuo babbo per ricavare da un manico di scopa un appendiabiti, da un semplice cartoncino colorato una scultura da viaggio o dal fanale di una Fiat 500 una bellissima lampada che ancora adesso illumina le nostre case!”.

Non un semplice burattino, dunque, ma un simbolo dell’italianità al pari delle più grandi icone del design italiano. Un simbolo a cui si sono ispirati decine di pensatori e creativi che hanno rivisitato Pinocchio in infiniti modi diversi, senza perdere di vista però la riconoscibilità dell’archetipo.

Un viaggio tra illustrazioni storiche, icone del design e progetti inediti

Organizzata in quattro sezioni tematiche, la mostra “Carissimo Pinocchio” parte accogliendo il visitatore in un’area storica, a cura di Marco Belpoliti, dove copertine, disegni e illustrazioni raccontano gli oltre 100 anni di vita del burattino. A seguire una selezione di disegni originali, tratti da uno degli ultimi lavori di Andrea Branzi (Pinocchio? ed. Libri Scheiwiller), architetto e maestro del design recentemente scomparso, al quale è dedicata la mostra, autore di una personale visione del libro di Collodi, con cento disegni che rappresentano la storia del burattino.

Cuore dell’esposizione sono i 62 progetti inediti realizzati da 31 designer e 31 grafici, “espressione diversa del sentire e del fare di tanti progettisti italiani: uno sguardo allargato, caleidoscopico, sorprendente, in grado di raccontare la capacità del design italiano di realizzare immagini e oggetti senza tempo, celebrando così il mito di Geppetto, il primo designer italiano!”, commenta Giulio Iacchetti. I Pinocchi di design, sviluppati in collaborazione con aziende e artigiani qualificati, e in alcuni casi autoprodotti, sono ospitati all’interno di una grande giostra circolare.

A chiudere il percorso espositivo, la sezione dedicata agli oggetti prodotti dalle più importanti aziende del Made in Italy e ispirati all’icona Pinocchio: dall’imbuto di Alessi firmato da Stefano Giovannoni e Miriam Mirri ai vasi Pinocchio disegnati da Giulio Iacchetti per Internoitaliano, dal cavatappi di Alessi progettato da Alessandro Mendini al Pinocchio Book End di Alfredo Häberli per Danese.

 

La mostra sarà ospitata negli spazi dell’ADI Design Museum fino al 4 febbraio 2024. A conclusione della presentazione in Italia e del successivo tour itinerante, i 62 Pinocchi realizzati per la mostra saranno battuti in un’asta benefica.

I designer e grafici che hanno firmato i Pinocchi inediti

I 31 designer coinvolti nel progetto sono: Antonio Aricò, Alessandra Baldereschi, Luca Boscardin, Sara Bozzini, Matteo Cibic, Carlo Contin, Lorenzo Damiani, Francesco Faccin, Duilio Forte, Alessandra Fumagalli Romario, Massimo Giacon, Alessandro Guerriero, Giulio lacchetti, Luca Madonini, Ambroise Maggiar, Raffaella Mangiarotti, Giacomo Moor, Paola Navone, Lorenzo Palmeri, Franco Raggi, Matteo Ragni, Sara Ricciardi, Elena Salmistraro, Mario Scairato, Valerio Sommella, Ludovico Spataro, Studio Ossidiana, Philippe Tabet, Andrea Vecera, Joe Velluto, Martinelli Venezia.

I 31 grafici che hanno partecipato: About Studio, Gianluca Alla, Andrea Amato, Ascionemagro, Atto – Sara Bianchi, Beatrice Bianchet, Cinzia Bongino, Edda Bracchi e Stefano Cremisini, Mauro Bubbico, Valentina Casali, Monica Casu, Pino De Nicola, Davide Di Gennaro, Lorenzo Fanton, Vitantonio Fosco, Francesco Franchi, Giulio Iacchetti, La Tigre – Luisa Milani, Leftloft, Emilio Salvatore Leo, Multiplo – Luca Fattore, Margherita Paleari, Mauro Panzeri, Mario Piazza, Antonio Romano, Giulia Saporito, Gianfranco Setzu, Leonardo Sonnoli, Studio Grand Hotel – Paolo Berra, Studio Mistaker, Omar Tonella.

Author

Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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