Design Street intervista Paola Vella ed Ellen Bernhardt.

Abbiamo incontrato Paola Vella ed Ellen Bernhardt nel flagship store di Ex.t, la nota azienda toscana di arredo bagno per cui le due designer hanno firmato una collezione e curato il restyling del negozio.

Paola Vella ed Ellen Bernhardt sono due amiche e due progettiste con una visione comune del design basata sull’emotività e la poesia. Un’affinità professionale e personale così grande che, durante la nostra piacevole chiacchierata, spesso rispondevano all’unisono.
Per Ex.t le due designer hanno creato Nouveau. Una linea di lavabi, contenitori e accessori per il bagno dalle forme geometriche e sinuose, caratterizzata da uno stile elegante e femminile.

Ecco cosa ci hanno raccontato.

DS: Come nasce il vostro duo creativo?

P.V.: Ci siamo conosciute nello studio di un designer a Milano e lì è scattata subito una grande affinità sia a livello professionale sia sul piano personale. Sì, a legarci è stata un’analoga visione del progetto unita a una forte empatia.

DS: La vostra visione del design raccontata in poche parole?

P.V.: Equilibrio, armonia, la presenza di un segno riconoscibile, la volontà di creare qualcosa che superi la prova del tempo.

E.B.: Paola mi ha tolto le parole di bocca. Già, condivido tutto ciò che ha detto. L’unica parola che aggiungo è: coerenza.

DS: La cosa che vi distingue maggiormente?

P.V.: Come dicevamo prima, siamo molto simili. Se, però, dobbiamo proprio trovare una differenza, beh, diciamo che io sono più emotiva. Ellen è l’anima razionale del duo.

DS: Come nasce Nouveau, la vostra collezione per Ex.t?

P.V.: Si ispira allo stile degli inizi del ‘900. Un richiamo al passato che è stato riletto in una chiave contemporanea attraverso un lavoro di sottrazione.

Sempre da quel periodo deriva la scelta del rosa per il lavabo. Si tratta però di una tonalità molto chiara, vicina al beige. Un colore neutro e non stucchevole.

Un altro aspetto molto importante della collezione, che caratterizza, più in generale, il nostro lavoro, è il mix di materiali diversi. In questo caso, tra gli altri, abbiamo utilizzato il marmo di calacatta e l’ottone. Materiali preziosi, ma non eccessivi.

DS: Ci raccontate il vostro progetto per il flagship store di Ex.t?

P.V.: Abbiamo fatto riemergere il carattere industriale originale dello spazio. A colpirci sono state, in particolare, le grandi vetrate. Da lì l’idea di valorizzare al massimo la luce. In contrasto abbiamo tinteggiato delle pareti di blu scuro per creare un’atmosfera intima, che ricordasse una casa.

Il colore è molto importante in tutto il nostro lavoro. Senza eccessi, però. Di base usiamo tonalità neutre a cui aggiungiamo il colore solo come accento.

Un altro elemento che caratterizza il rinnovato showroom Ex.t sono gli archi. Abbiamo accentuato gli archi lungo le pareti, raccontando in ogni nicchia una storia.

Al centro della stanza i protagonisti sono, invece, gli espositori in vetro cannettato. Un altro materiale che rimanda agli inizi del ‘900.

DS: Un designer (in vita o no) con cui vi piacerebbe andare a cena e perché.

P.V: Ettore Sottsass perché era una persona molto curiosa, con mille interessi. Sicuramente avrebbe potuto insegnarmi tantissimo.

E.B.: Cini Boeri perché mi trovo molto vicina al suo modo di vedere il design.

DS: Un oggetto che racconta un momento importante della vostra vita.

E.B.: Non mi viene in mente nessun oggetto. Non sono una persona che si lega alle cose. Semmai ho un legame con i miei progetti. Ma anche in questo caso non riesco a indicarne uno in particolare perché ognuno ha rappresentato qualcosa di importante per me.

P.V.: Anche a me non viene in mente un oggetto in particolare, piuttosto un periodo. Già, potrebbe trattarsi di qualcosa della mia infanzia. Forse perché è da lì che è partito tutto. Dalla gioia che provavo da piccola a creare cose e, soprattutto, a decorare la mia cameretta. Penso di aver capito lì che da grande avrei voluto fare la designer.

DS: Con quali progetti sarete presenti alla Milano Design Week?

E.B.: Saremo presenti al Salone del Mobile con Arflex, per cui cureremo anche l’allestimento dello stand, e con Potocco. A Euroluce presenteremo una lampada per Fabbian. Al Fuorisalone saremo in via Solferino 11 con Mingardo, per cui abbiamo disegnato uno specchio e una consolle.

DS: Posti o eventi da non perdere durante il Fuorisalone?

P.V.: Villa Necchi Campiglio (N.d.A. la dimora progettata da Piero Portaluppi nella prima metà degli anni ‘30). Una splendida villa in zona Porta Venezia, con un rilassante giardino ideale per disconnettersi un po’ dalla frenesia della Design Week.

E.B.: L’installazione DIORAMA, in via Solferino 11. Partite da lì per vedere i nostri progetti per Mingardo e poi andate alla scoperta di Brera, uno dei distretti più belli della Milano Design Week.

DS: Shopping a Milano da…

E.B.: Offfi, in zona Isola. Un negozio di fiori dall’atmosfera surreale dove trovare piante uniche.

P.V.: Monica Castiglioni, sempre in zona Isola. Una gioielleria che propone creazioni in bronzo molto particolari, simili a piccole sculture.

Un altro indirizzo da segnare, proprio vicino alla gioielleria di Monica, è: Numero 9, un atelier di composizioni floreali a metà fra natura, design e arte.

DS: L’aperitivo a Milano da…

P.V.: Lùbar, la caffetteria della Galleria GAM in via Palestro. Il Bar Basso, a due passi da Piazzale Loreto, punto di ritrovo dei designer durante il Fuorisalone.

E.B.: Anche Bar, in zona Isola, o L’ombra de Vìn, un locale storico nel cuore di Brera.

Author

Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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