Una storica villa di Cervinia distrutta negli anni 80 torna a rivivere. Ecco La Fenice del Monte Cervino, lo chalet di lusso progettato da Mariapia Bettiol in collaborazione con CONCRETA.

C’era una volta… È proprio a una fiaba che viene da pensare leggendo la storia de La Fenice del Monte Cervino, la villa progettata dall’architetto Mariapia Bettiol in collaborazione con l’interior contractor CONCRETA. Uno chalet di lusso tra le montagne della Valle d’Aosta, rinato dalle sue ceneri come l’uccello mitologico da cui prende il nome.

Già. La Fenice del Monte Cervino raccoglie il testimone di Villa Bacchini, lo chalet fatto costruire nel 1936 dall’ingegner Bacchini, l’inventore della celebre radio Allocchio-Bacchini. Rimasta per anni una delle poche ville del comprensorio di Cervinia, Villa Bacchini viene distrutta nel 1980 dalla confluenza di due valanghe. In seguito i proprietari originari vendono quanto resta della struttura alla famiglia Harrison di Londra che decide di ricostruire la villa così com’era.

Oggi a distanza di 40 anni l’edificio della villa è stato completato, regalandoci un happy ending davvero degno di una fiaba. L’intervento ha, infatti, riportato in vita un’architettura che per quasi 50 anni era stata parte della identità del luogo e che poteva andare perduta per sempre.

Uno chalet fra tradizione e comfort contemporaneo

Rispettare la tradizione senza rinunciare al comfort contemporaneo. È questo che ha ispirato il lavoro dell’architetto Mariapia Bettiol e dell’interior contractor CONCRETA. L’obiettivo era quello di avere un luogo da abitare, ma anche uno spazio da affittare agli ospiti. Per questo all’interno della struttura le classiche funzioni residenziali, come le camere da letto, il soggiorno, la sala da pranzo e la cucina, sono affiancate da attività più alberghiere, come la piscina interna, la palestra, la SPA, la sala cinema, la Ski Room, la Bike Room.

Come si struttura Villa La Fenice

La Fenice del Monte Cervino copre una superficie di 1200 metri quadrati sviluppati su sei livelli, compreso l’interrato dove trovano spazio i locali tecnici. All’interno della struttura sono state ricavate sette camere doppie, un salone più grande e uno più riservato, una sala da pranzo, una zona buffet e una cucina che può essere utilizzata anche dagli ospiti.

Protagonisti dell’edificio sono la pietra e il legno a vista, come da tradizione negli chalet di montagna. Un mood rustico stemperato da materiali sofisticati come il velluto e il cristallo e da tocchi neoclassici. Per esempio, nell’atrio centrale il parapetto è lavorato in metallo e ottone con motivi neoclassici, mentre nelle zone comuni le cornici di legno sulle pareti si combinano con stucchi e decorazioni in gesso.

A occuparsi del recupero del legno vecchio di larice è stata Concreta. Invece per la pietra si è riutilizzata in parte quella della villa degli anni Trenta, integrandola con pietra locale. Il tutto posato a secco, senza che si vedano i giunti.

Bagni e camere da letto con vista

Le camere comprendono due Master Bedroom, due Mini Suite al secondo piano ai due lati del vano ascensore e una King Suite all’ultimo piano. All’ingresso delle Master Bedroom ci sono le cabine armadio che affacciano direttamente sul bagno concepito come un open space, eccettuata la cabina per i sanitari. Tutti i bagni delle camere sono orientati a nord con vista sul Monte Cervino. Le camere sono, invece, tutte fronte vallata.

Nel piano di mezzo ci sono quattro camere doppie con doccia e bagno privato, tutte accessoriate con una piccola cabina armadio. Ogni camera ha un colore diverso definito dalle tonalità della pelle e dei velluti. Le tende sono in lana e richiamano nei disegni la tradizione alpina.

Al piano terra c’è la SPA con un’ampia piscina interna, sauna, bagno turco e un idromassaggio esterno circondato dalla neve. Sullo stesso piano della SPA ci sono la palestra, la sala giochi e la sala massaggio.

A La Fenice si accede solo in fuoristrada dal vallo paravalanghe o da una strada poderale privata. I clienti sono prelevati con SUV o motoslitte e arrivano direttamente nell’autorimessa, dove si trovano una zona reception e una cantina vini sotterranea.

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Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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