Si chiamano “Huddle Room” e sono le aree più produttive degli uffici. Richiedono poco spazio, garantiscono la privacy dei dipendenti e – secondo le ricerche di settore – aumentano la produttività. 

Il tradizionale ufficio open space si sta scontrando con esigenze di privacy e mobilità sempre maggiori. L’aumento del lavoro flessibile sta infatti portando le aziende, soprattutto quelle di medio-grandi dimensioni, a ripensare la disposizione e il design del posto di lavoro con postazioni mobili. Le huddle room sono proprio questo: spazi di collaborazione ben definiti, senza i rumori e le distrazioni del format open space. Un ambiente pensato per piccoli gruppi di lavoro, che lavorano in team per brevi periodi, o destinato a mini-sala riunioni, per call e videoconferenze. 

Facile da allestire ed eventualmente da “smobilitare”, l’huddle room favorisce l’ottimizzazione dello spazio a favore delle esigenze operative ed è conveniente dal punto di vista economico. Queste salette “temporanee” possono essere realizzate con pannelli in vetro o, ancor meglio, con pareti divisorie in cartongesso: un materiale poco costoso, leggero e al tempo stesso resistente, ignifugo, idrorepellente e capace di isolare i rumori. Le pareti in cartongesso dei migliori produttori – citiamo ad esempio l’italianissima Prismac – sono realizzate su misura e possono essere personalizzate con mensole e fori per faretti led o monitor, in base alle specifiche esigenze; i colori e le diverse finiture disponibili consentono di integrare al meglio l’huddle room con le strutture preesistenti, creando soluzioni di design che ben si sposano con l’ambiente circostante. 

Una tipica huddle room è grande non più di 10-12 metri quadrati e conta dalle due alle cinque postazioni; può essere utilizzata per tutti i tipi di meeting, dalle riunioni di brainstorming interne agli incontri con i clienti. 

Facile capire perché le aziende di ogni dimensione e settore stiano “migrando” verso questo modello. Frost & Sullivan, nota società di research internazionale, ha stimato che oggi nel mondo ci sono già 30 milioni di huddle room. 

L’aumento del lavoro flessibile ha fatto capire che lo spazio fisico necessario per ogni singolo dipendente non è poi così grande. Anche queste sono valutazioni da prendere in considerazione quando si investe in un nuovo ambiente di lavoro, o quando si ristruttura quello esistente.

Pare che – migliorando il dialogo, la collaborazione e lo scambio culturale tra colleghi – le huddle room siano particolarmente attrattive per i millennial, una generazione che vuole lavorare in un contesto sempre più collaborativo e multiculturale e che – nel 2020 – rappresenterà la metà della forza lavoro mondiale. 

in collaborazione con Prismac.

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