Intervista a Patrizia Pozzi, architetto, designer e paesaggista i cui progetti hanno un cuore “green”. “Nella mia esperienza tutto parte dall’osservazione della Natura”.

 

 

 

DS. La tua biografia in quattro linee

P.P. Fin da bambina avevo chiaro il concetto di voler essere un architetto, dalla prima volta che mio nonno mi ha costruito una casa su un albero. Non volevo più scendere, ed ho scelto che il mio posto era quello e il mio futuro nel verde…

 

DS. I tuoi lavori parlano di natura e del rapporto che lega l’uomo al paesaggio, come interpreti questo rapporto?

P.P. Questo rapporto è sicuramente alla base della mia progettazione e del mio modo di concepire lo spazio. In ogni mio progetto cerco di sottolineare la percezione che si ha del paesaggio circostante, senza alterarne troppo le componenti, ma favorendo la naturale bellezza delle cose.

 

 

 

DS. In quali momenti ti vengono le migliori idee?

P.P. Sicuramente quando sono in mezzo alla natura, di solito ispirandomi nelle cose che vedo, ascolto ed annuso..

 

DS. Quali sono i tuoi punti di riferimento nel mondo dell’arte?

P.P. Rimango sempre molto affascinata dalla corrente contemporanea “Art in nature”. Infatti, quando riesco, scappo nella Val di Sella a sbirciare le installazioni all’aria aperta per respirare un po’ di arte anche in mezzo ai boschi ed ai suoni della valle…

DS. Quali sono i nuovi materiali che ti suscitano maggiore interesse?

P.P. Mi piace legare ogni intervento ai materiali locali come le terre e le pietre, ma anche il sole e il vento. Naturalmente non possono mancare gli alberi e i colori delle fioriture. Anche quando ci viene chiesto di intervenire dove è quasi impossibile far vegetare delle piante , come nel caso della sede L’Oreal a Milano, la soluzione può essere intervenire con piante molto piccole e far leva sugli effetti cromatici come un tappeto coloratissimo e vivo.

 

DS. Qual è la tua motivazione personale e quali sono stati i tuoi maestri?

P.P. Tutto parte dal mio forte legame con il paesaggio, con la voglia di osservare tutto ciò che ci circonda. Senza dimenticare la grandissima eredità dei paesaggisti che mi hanno preceduta, devo dire che nella mia esperienza tutto parte dall’osservazione della Natura.

 

 

 

DS. Che nuove aree ti piacerebbe sperimentare?

P.P. Io credo ancora molto nel meraviglioso patrimonio italiano: le sue coste ed i suoi borghi sono uno dei miei sogni nel cassetto.

 

DS. Forma, colore, concetto, da dove inizi di solito a concepire un progetto?

P.P. Tutto inizia dall’assorbire le sensazioni di ogni specifico sito e nel cercare di tradurre gli elementi caratteristici in forme riconoscibili. in Albania nella prima visita al sito vicino la spiaggia sono rimasta affascinata dalla bellezza delle conchiglie portate dal mare, che con le loro spirali perfette hanno suggerito le forme per gli interventi di architettura e gli spazi aperti. Negli interventi per l’Ikea ho cercato di legare gli edifici alle caratteristiche dei territori regionali.

 

 

 

DS. Che progetti hai per i prossimi mesi? A cosa stai lavorando?

P.P. In questo momento sto lavorando su più fronti, con committenza privata e pubblica: dal giardino per una villa privata a Tirana (in Albania) fino al progetto di landscape per uno spazio ospedaliero in Piemonte. Inoltre da Giugno, all’interno del mio studio, è nato Milano Green Point, un centro per la cultura e la diffusione del landscape contemporaneo, progetto che ho fortemente voluto e che ospita eventi e manifestazioni nel cuore della vecchia Milano.

 

DS. Dove possiamo ammirare i tuoi lavori, hai un sito web o un blog? 

Certo, ho sia un sito web, www.patriziapozzi.it che un blog sul sito di Casa&Design di Repubblica, che si chiama “Paesaggi”, in cui affronto i temi più interdisciplinari del landscape contemporaneo.

 

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Design Street seleziona e racconta ogni giorno le idee più innovative e i migliori prodotti di design da tutto il mondo. Design Street è considerato uno dei più autorevoli blog indipendenti dedicati al design contemporaneo. Design Street ha vinto per ben 2 volte il premio "Best Design Media": nel 2017 e nel 2020.

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