Poetiche, ironiche, tecnologiche. Ecco le lampade a sospensione che ci hanno colpito durante la Milano Design Week 2022.

La lycra interpretata con colore e ironia. L’intreccio del paralume trasformato in luce. Diffusori con le orecchie. Sfere di vetro che evocano la magia dei ciliegi in fiore. Sono tante le lampade a sospensione che mi hanno colpito durante la Milano Design Week 2022. Tra poesia e tecnologia, minimalismo e decorazione, materiali innovativi e materiali tradizionali riletti con sguardo nuovo.

Ecco la nostra selezione.

Veil, Artemide

Un segno grafico e minimale che può essere vestito con un elegante tessuto. Parliamo di Veil, la nuova lampada a sospensione disegnata da BIG per Artemide. Diversi per composizione di fibre e texture, i diffusori nascono tutti dalla stessa ricerca di soluzioni sostenibili ed etiche.
All’apparenza essenziale, Veil è una lampada estremamente innovativa dal punto di vista tecnologico. Undici bracci sono collegati intorno a un nucleo tecnologico centrale che li sostiene e li alimenta. La loro curvatura fluida e precisa mostra una notevole competenza progettuale e produttiva.

Sluhach, Lasvit

Una lampada che sa ascoltare. È Sluhach, il nuovo progetto di Lasvit firmato dalla designer ucraina Victoria Yakusha. Sluhach, che in ucraino significa per l’appunto “ascoltatore”, è una collezione di luci animistiche con elementi che ricordano delle orecchie. Una forma naif che fa pensare a un abitante dello spazio sospeso tra passato e futuro.
“Il mio design gravita verso l’animismo. Le mie creazioni hanno gambe, teste, orecchie. Voglio creare qualcosa di vivo”, spiega Victoria Yakusha. “L’ascolto per me va oltre ogni parola. Ci ascoltiamo l’un l’altro, ascoltiamo la natura, ascoltiamo lo spazio”.

Skynest, Flos

Skynest è la nuova lampada a sospensione disegnata da Marcel Wanders per Flos. Un progetto che interpreta in modo inedito il tema dell’intreccio. Con Skynest, infatti, la luce non viene emessa con una lampadina o con una scheda LED. A farlo è lo stesso intreccio che forma la struttura del paralume.
Skynest è composta da 24 bacchette luminose a LED rivestite con una trama tessile bicolore. Ogni elemento viene inserito tra il nucleo centrale e l’anello perimetrale con speciali jack che garantiscono il passaggio della corrente e mantengono la forma della cupola. Le bacchette sono facilmente smontabili, permettendo così eventuali sostituzioni o riparazioni.

Tonda, Foscarini

Si chiama Tonda la nuova lampada disegnata da Ferruccio Laviani per Foscarini. Una sospensione che gioca con la forza di gravità, sorprendendo per l’equilibrio dinamico che si crea tra la fonte luminosa sferica e il suo sostegno. “Volevo disegnare un prodotto a metà tra il design radicale dei primi anni ‘70 e il Good Design e che nonostante i vari riferimenti riuscisse a essere atemporale e al di là delle mode”, racconta Ferruccio Laviani.
Tonda è disponibile in due dimensioni ed è proposta con struttura metallica bianca o arancione.

Tulip, Slamp

Nomen omen. Sono i tulipani la fonte di ispirazione di Tulip, la collezione di lampade firmata da Marc Sadler per Slamp. Immaginata come un vero e proprio bouquet di fiori, la lampada si compone di diffusori a forma di boccioli di tulipani, realizzati in tecnopolimero Lentiflex®, e di una struttura costituita da un gambo in ottone piegato.
Il sistema Tulip è disponibile in un insieme di 7 e 14 elementi, permettendo di creare installazioni a partire dalla versione free standing oppure da un rosone in ottone spazzolato, di forma tonda o rettangolare.

Volum, Lodes

La collezione Volum di Lodes porta la firma dello studio internazionale di architettura e design Snøhetta. Omaggio alla tradizione italiana delle lampade sferiche in vetro e all’arte della soffiatura, Volum unisce un design essenziale a una complessa realizzazione tecnica.
Ogni sfera di Volum integra visivamente diffusore e montatura in una struttura continua, in cui il cavo trasparente sembra dissolversi nello spazio. La parte superiore del vetro, tagliata a 45 gradi, garantisce la chiusura con una calotta in metacrilato traslucido che sigilla la lampada.
Volum comprende quattro sfere in diverse dimensioni: 14 cm, 22 cm, 29 cm e 42 cm di diametro.

Serpentine Light, Moooi

Serpentine Light è la nuova sospensione di Moooi firmata dallo studio svedese Front. Una lampada leggera e sinuosa in apparente moto perpetuo. A creare l’illusione di questo movimento continuo sono le intricate torsioni e rotazioni dei suoi paralumi di carta. Mentre le linee scure che accompagnano le curve e la raggiera creano l’effetto di una spirale ascendente senza fine.

Maehwa, Giopato&Coombes

Una passeggiata in un parco a Seul, lo spettacolo improvviso della fioritura dei ciliegi, il desiderio di dare forma alla sensazione di leggerezza e vitalità provata in quell’istante. Ecco raccontata in breve Maehwa, la nuova collezione di lampade firmata dallo studio Giopato & Coombes.
Maehwa, che nella lingua coreana significa fiore di ciliegio, sviluppa il rapporto tra natura e astrazione, in una ricerca di equilibrio compositivo. Le lampade si caratterizzano per la sinuosità tridimensionale della struttura su cui si susseguono sfere in vetro, soffiato a mano con tecnica a lume. La superficie leggermente glassata delle sfere avvolge la luce della sorgente, creando un effetto soffuso.

Venus, Servomuto

È la lycra il cuore di Venus, la nuova collezione di sospensioni di Servomuto disegnata da Serena Confalonieri. Come un abito valorizza le curve del corpo umano, così la lycra esalta le forme delle lampade. Il risultato è una sospensione dalla forte presenza scenica. Un omaggio ironico e colorato a un materiale sperimentato nel 900 da grandi maestri del design.
Venus è composta da un corpo centrale in metallo cromato, in cui si concentra la sorgente illuminante, a cui si collegano dei “petali” in tondino metallico rivestiti di lycra con colori da mixare a piacimento. Per liberare la propria creatività.

Iglù, Masiero

Sfere di metallo sospese a mezz’aria preziose come gioielli. È Iglù, la collezione disegnata da Oriano Favaretto per Masiero. Una serie di lampade scultoree che possono dare vita a molteplici composizioni: sospensioni su barre lineari, chandelier, lampade a parete, da tavolo o da terra, e lampade a soffitto disponibili in 3 differenti misure.
A caratterizzare ogni sfera di Iglù sono i contrasti: una metà piena e liscia, con finitura in bronzo patinato, l’altra metà in maglia a rete di metallo verniciata in oro opaco che filtra i raggi di luce. Il LED è integrato nel nucleo di ogni sfera.

Vesper, Lee Broom

Vesper è una delle 5 lampade della collezione Divine Inspiration lanciata a Milano dal designer britannico Lee Broom. A ispirare il progetto sono le essenziali linee geometriche della scultura brutalista e l’illuminazione delle cattedrali moderniste. Realizzata in alluminio estruso, la sospensione indaga l’interconnessione dei suoi cubi rettangolari che si collegano senza soluzione di continuità con sfere illuminate.
Disponibile in argento spazzolato e in oro spazzolato anodizzato, Vesper è proposta nella versione da due e da quattro moduli.

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Meta Parallel, David Pompa

Rocce vulcaniche che fluttuano nello spazio. Meta parallel è la collezione di sospensioni firmata dal designer messicano David Pompa, presentata durante il Fuorisalone ad Alcova.
Scolpite in forme cilindriche, le pietre possono essere disposte in verticale o in orizzontale, collegate tramite fogli in metallo. Audace e poetica allo stesso tempo, la collezione esplora la relazione tra la bellezza della geometria e la materialità della roccia.
Si possono combinare molteplici lampade per creare un’installazione scultorea.

ANTONYM, Bottega Intreccio

L’intreccio e il ricamo si incontrano in ANTONYM, la lampada disegnata da Silvia Stella Osella per Bottega Intreccio. Una sospensione che gioca con il tema della polarità, come suggerisce il suo nome (ANTONYM sta per antonimo, sostantivo che mette in relazione termini di significato contrario).
La lampada ANTONYM si compone di un corpo centrale in midollino naturale, impreziosito da un ricamo in rafia nera dalla chiara ispirazione botanica. Il risultato è un lampadario che stimola la fantasia. Chi guarda la lampada è, infatti, invitato a riconoscere le forme disegnate dai due materiali impiegati.

Author

Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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