Stavolta parliamo di grafica, precisamente di un font braille che (alla vecchia maniera, quella non fatta da tastiera e display) presenta un metodo di comunicazione completamente nuovo.
Quanti di voi si saranno cimentati a capire il braille? Quei punti che permettono a tutti i non vedenti di non leggere queste macchie nere che percepiamo come lettere.
Kosuke Takahashi progetta allora il Braille Neue, un carattere tipografico dal forte valore sociale. Il primo font che unisce diverse capacità di lettura: un linguaggio che davvero tutti possono capire.

Di cosa si tratta

Braille Neue combina il tratto grafico delle lettere con il linguaggio braille, incrociando le due letture e presentando qualcosa di veramente nuovo e di unione.
Un carattere che risolve uno dei problemi fondamentali della comunicazione offline, soprattutto quando si tratta di fornire informazioni immediate in uno spazio pubblico.

L’idea non poteva che nascere in vista della Olimpiadi di Tokyo e delle paralimpiadi 2020. Beh, piccolo genio giapponese, ci hai visto lontano!

Piccoli aspetti tecnici

Il font Braille Neue è stato sviluppato per adattarsi a due versioni: una seguendo l’alfabeto occidentale (Braille Neue Standard) e una seguendo il tratto giapponese (Braille Neue Outline).
Lo vedremo prossimamente nelle metropolitane, negli ospedali, negli stadi o chissà dove? Sinceramente, me lo auguro!

www.kosuke.tk

Author

Chiara Gattuso vive a Milano, ma porta nel suo cuore il calore della sua Palermo. Specializzata in Storia dell’Arte e laureata in Disegno Industriale a Palermo e in Design del Prodotto per l’innovazione al Politecnico di Milano, si occupa soprattutto di giovani designer.

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