Materiali e funzioni interpretati fuori dagli schemi consueti. Archetipi formali riletti per far riflettere ed emozionare. Alla scoperta di Fabula Stories, il progetto del duo creativo composto da Vania Viscardi e Mauro Scamporlino.
Sperimentazione materica, rilettura di archetipi formali, istanze narrative. Sono questi gli aspetti che riassumono il lavoro di Fabula Stories, il duo creativo formato da Vania Viscardi e Mauro Scamporlino, nato nel 2016 dalla spinta di ricercare nuove forme di racconto e nuove occasioni di espressione. Che si tratti di un complemento, un arredo o un decoro, Fabula Stories dà infatti a ogni progetto una nuova identità funzionale ed estetica sulla base di tre livelli di esperienza. L’esperienza formale, dove i segni sono interpretati con un linguaggio contemporaneo, ma vivono anche di contaminazioni iconografiche frutto delle suggestioni e degli interessi culturali dello studio. L’esperienza narrativa, dove ogni oggetto è un mezzo per suscitare riflessioni ed emozioni. L’esperienza materica, dove i materiali sono spesso plasmati forzando i limiti di lavorazione tradizionali.
Ecco una selezione dei progetti dello studio.
Materia Fragile
Sogno e concretezza, fluidità e stabilità, rigore e morbidezza. È dai contrasti che prende forma Materia Fragile, il piedistallo ispirato alle profondità di una montagna vulcanica. Un arredo ossimorico già nel nome, dove i materiali e le proporzioni escono dagli schemi consueti. Le gambe in pietra lavica che compongono il tavolino-totem sono infatti monumentali e slanciate, mentre il piano di appoggio è una sorta di fiume schiumoso di lava fredda, imponente ma morbido allo stesso tempo. A completare il top, una lastra di vetro che rifrange la luce modificando continuamente il modo in cui viene percepito l’oggetto.
Desiderium
Un cuore, un occhio, un orecchio, una mano, un naso, un seno, un membro maschile, una bocca. Desiderium è una collezione di otto oggetti in ceramica che ripropone in una chiave contemporanea i tradizionali ex-voto (gli oggetti offerti per ringraziare una divinità di aver esaudito una preghiera). Grazie alla forma anatomica e figurativa, ogni soggetto è legato a un immaginario specifico che vuole suscitare ricordi e nuove esperienze. La cornice romboidale che accoglie gli oggetti con i suoi angoli acuti si contrappone alla morbidezza delle forme umane. Un talismano prezioso che diventa metafora del desiderio. Per lasciare intendere senza bisogno di parole.
It Used to Be Boring
Oggetto della memoria, la cornice di solito vive in funzione del ricordo che custodisce. Da questa riflessione nasce la collezione It Used to Be Boring, un progetto che libera la cornice dal suo ruolo subalterno, trasformandola in un vero e proprio objet d’art che può essere appeso senza contenuto. A impreziosire ulteriormente i pezzi della collezione, un dettaglio decorativo: la sottile lamina ondulata che emerge dall’interno della cornice, donandole morbidezza.