La mostra Mollette da bucato, dal 12 ottobre alla Triennale di Milano, presenta una lunga e svariata serie di proposte su quale aspetto potrebbe avere la molletta.
Sì, proprio la molletta da bucato, un oggetto umile e quotidiano che però vogliamo sempre avere in mano. Perché, diciamolo, risolve mille problemi!

Di cosa si tratta

La molletta da bucato è quell’oggetto di design che ha risentito più di tutti delle trasformazioni della storia della produzione. Ha sempre svolto come compito principale quello che attaccare i panni per stenderli; ma da due semplici bastoncini di legno, ha incontrato, la plastica, materiali elastici e la stampa in 3D.

La mostra, in visita dal 12 ottobre al 12 novembre, propone una vasta selezione che parte dalla prima molletta in legno inventata da David M. Smith del 1853, fino ad arrivare a quella più particolareggiata di Marcela Albuquerque e Taciana Silva dedicata ai costumi da bagno, o la Flipper progettata da Paolo Garberoglio e Maurizio Carrara, che ha il compito di unire i calzini prima che si perdano.

La mostra

La mostra Mollette da bucato è stata curata da Giulio Iacchetti, Elisa Testori e Paolo Garberoglio. Per prima persona si sono chiesti “Quanti modelli di mollette da bucato pensate che esistano nel mondo? Mille? Duemila? Un collezionista australiano vanta una raccolta di 2300 mollette!”
Per la mostra sono stati raccolti 150 esemplari che mettono in evidenza come un unico bisogno può essere risolto in diverse maniere.

Un’ottima cartella Pinterest reale per collezionisti e progettisti.

Author

Chiara Gattuso vive a Milano, ma porta nel suo cuore il calore della sua Palermo. Specializzata in Storia dell’Arte e laureata in Disegno Industriale a Palermo e in Design del Prodotto per l’innovazione al Politecnico di Milano, si occupa soprattutto di giovani designer.

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