IL CUBO DI RUBIK COMPIE 50 ANNI
Ideato nel 1974 dal professore Ernő Rubik, il celebre cubo festeggia mezzo secolo. Il rompicapo dalle tessere colorate che vanta innumerevoli imitazioni, ancora fa parlare di sé.
“Giocare è una cosa seria”, diceva il grande maestro Bruno Munari nel 1986. Colori, arte, scienza ma soprattutto matematica, seguita da logica consequenziale, astuzia e tanta memoria. Questo è ciò che rappresenta l’iconico Cubo di Rubik’s (Rubik’s Cube), che da 50 anni mette alla prova l’abilità di grandi e piccoli.
Gli esperti di matematica sostengono che l’inimitabile cubo abbia oltre di 43.252.003.274.489.856.000 combinazioni possibili, ma solo una è la soluzione! La configurazione basica del Rubik’s Cube è costituita da sei facce di colore diverso (rosso, arancione, bianco , giallo, blu e verde), ognuna delle quali a sua volta suddivisa in nove tessere per un totale di 54 quadratini. Il gioco consiste nel fare ruotare o girare il cubo con le mani, seguendo i passaggi corretti, al fine di ricomporre tutte le facce, ognuna col suo colore.
L’inimitabile poliedro è anche apparso in molti film, serie TV e cartoni animati, tra i quali i Simpson, South Park e Big Bang Theory. Al cinema è comparso in film come Essere John Malkovich, Armageddon–Giudizio Finale, La ricerca della felicità e Prometheus, ed è il protagonista assoluto della trama di Snowden.
Solo per citarne alcuni….
La storia del Cubo e la conversione dal nome:
da ‘Magic Cube’ a ‘Rubik’s Cube’
Era il 1974 quando nella Moholy–Nagy University of Art and Design, il Cubo fece la sua prima comparsa. Ideato dal professore e architetto ungherese Ernő Rubik, il poliedro fu creato inizialmente a scopo didattico, per fare comprendere ai suoi studenti la struttura interna del cubo in 3D, in grado di non far crollare l’intero meccanismo. La prima versione del Cubo era monocolore, in legno e con angoli smussati. Ma Rubik non si era ancora reso conto di aver creato il rompicapo più famoso al mondo, e lui stesso impiegò più di un mese a risolverlo.
Il professore ungherese registrò il brevetto del Cubo, nel 1975, dopo aver apportato alcune modifiche, e due anni dopo alcuni modelli vennero distribuiti per la prima volta nei negozi di giocattoli di Budapest con il nome di Magic Cube. Nel 1979 il Cubo fece il suo debutto internazionale alla fiera di Norimberga ed Ernő Rubik firmò il contratto con Ideal Toy.
Tuttavia Ideal Toy voleva un nome identificabile e ben distinto da dare al Cubo, così nel 1980 l’Azienda di giocattoli, in accordo con Ernő Rubik, decise di dare al rompicapo il nome del professore. Era nato il Rubik’s Cube, il Cubo di Rubik.
E, sempre nel 1980 il Rubik’s Cube fu il primo e unico gioco solitario della storia a ricevere il premio speciale rilasciato dalla giuria Spiel des Jahres (gioco dell’anno) in Germania.
Gli anni ‘80: la moda del cubo di Rubik e i primi tornei di ‘speedicubing’
Grazie al fatto di essere economico, facile da trasportare e utilizzabile senza bisogno di batterie, nel corso degli anni il Rubik’s Cube riscosse enorme successo.
Negli anni ’80, quando dilagò la moda del famoso Cubo, il professor Rubik diventò il cittadino più ricco di Ungheria. E dato che il gioco risultava piuttosto difficile da risolvere, uscirono diversi libri sull’argomento. Il più venduto, nel 1981, fu The Simple Solution to Rubik’s Cube, di James G. Nourse che, con oltre 6 milioni di copie vendute, diventò un vero best seller.
A seguito della grande notorietà del gioco, nacquero spontanei in tutto il mondo diversi tornei di speedicubing. Il primo campionato mondiale si svolse il 13 marzo 1981 a Monaco, organizzato dalla Guinness Record Organization. L’obiettivo dello speedcuber è di riordinare le facce del ‘poliedro magico’ nel più breve tempo possibile.
Fu il giovane Jury Froeschl il più rapido speedsolver a completare allora il rompicapo, conquistando il record mondiale di speedicubing col tempo di soli 38 secondi. Nel 1982, il sedicenne americano di origine vietnamita Minh Thai risolse il Cubo di Rubik in meno di 23 secondi, ma poi non partecipò più ad altre competizioni. Gli attuali detentori del record sono Feliks Zemdegs e lo statunitense Max Park il quale, nel 2023, si è riconfermato campione mondiale l’ennesima volta.
Segnaliamo anche il docufilm (visibile su NETFLIX) intitolato The Speed Cubers _ Gli speedcuber, che racconta la storia fantastica di Feliks Zemdegs e del ragazzo autistico Max Park.
In vendita si trovano cubi da speedcubing con diverse disposizioni dei colori. Una versione in plastica nera, su cui sono applicati adesivi colorati, e una in plastica bianca; ne esiste infine cuna con adesivi colorati chiamata ‘stickerless.
Sul web non mancano certamente canali YouTube e tutorial dedicati alla risoluzione del Rubik’s Cube e argomenti ad esso collegati come @RubiksCube e altri ancora.
Le varianti del Rubik’s Cube
Oggi esistono molte imitazioni del Cubo originale, ma anche versioni più complesse e di difficile soluzione, come quella composta da più di 6.500 caselle. E ne esistono altre dalle forme più diverse, come l’ottaedro piraminx e il dodecaedro megaminx (che però esistono soltanto in versione digitale e che finora sono stati risolti solo dall’intelligenza artificiale).
Tra le varianti ufficiali c’è anche il Rubik’s Cube in braille, nel quale ogni tessera ha una scritta (in braille) associata al colore che la caratterizza. Tra i tanti speedcuber e giocatori nel mondo, infatti, ci sono anche molti non vedenti. Ma il Cubo in braille è molto ricercato anche tra gli appassionati che vogliono rendere il rompicapo ancora più difficile.
L’omaggio di Citroën
In occasione della Milano Design Week 2024 la casa automobilistica francese Citroën ha festeggiato il 50° anniversario del Cubo di Rubike presentando la piccola AMI 100% elettric caratterizzata dagli inconfondibili colori del Cubo, raffigurati sulla carrozzeria.