Scultorei, materici, modulari. Ecco i tavoli che ci hanno colpito durante la Milano Design Week 2025.

Piani con bordi plissettati simili a tovaglie. Basi scultoree che richiamano il fluire delle onde del mare. Strutture che possono essere composte e ricomposte in modi infiniti fino a ‘dissolversi’ nello spazio. Simbolo di convivialità e grandi protagonisti della zona giorno, i tavoli da pranzo oggi amano stupire. Tra modularità, giochi cromatici e suggestioni materiche.

Ecco la nostra selezione.

Le Cupole, Acerbis

Nel tavolo Le Cupole, disegnato da Francesco Meda e David Lopez Quincoces, la solidità materica della pietra contrasta con la purezza geometrica della forma. Il tavolo si compone di un piano circolare e di una base scultorea, formata da tre cupole scolpite nel marmo. È disponibile in marmo Calacatta Oro e Nero Marquinia.

Velato, Bufalini

In Velato, il tavolo firmato da Paolo Ulian, la ‘tovaglia’ è già scolpita nel piano di marmo. Lo spessore del piano è infatti percorso da fitte plissettature, un dettaglio decorativo che è, in realtà, il risultato del processo di taglio waterjet. Quando la macchina CNC lavora spessori di marmo superiori a quelli per cui è stata progettata, il getto d’acqua assume infatti un andamento irregolare, lasciando tracce in rilievo.

Triangolo, Marco Ripa

Modularità: è questa la parola chiave di Triangolo, il tavolo disegnato da Innocenzo Prezzavento nel 1971, oggi rieditato da RIPA, brand fondato dall’omonimo designer marchigiano. Fulcro del progetto è infatti un modulo triangolare che può essere combinato in molteplici modi e che, all’occorrenza, può essere impilato, trasformandosi in una scultura domestica. Anche il colore diventa strumento compositivo, potendo scegliere moduli della stessa tonalità oppure accostare nuance diverse.

S Table, MDF Italia

S Table, il tavolo firmato da Xavier Lust nel 2007, si veste con il cemento, materiale che amplia le possibilità d’utilizzo del tavolo, rendendolo adatto anche agli spazi esterni. Cuore del progetto continua a essere la sinuosa torsione a S del basamento, elemento che contraddistingue tutto il lavoro del designer. Una forma dinamica e leggera che contrasta con la forza del materiale.

Morbio, Meritalia

Omaggio all’omonimo borgo del Canton Ticino, Morbio concretizza l’idea di Achille Castiglioni che i tavoli debbano permettere alle gambe e alle ginocchia degli utilizzatori di muoversi liberamente senza scontrarsi con le strutture che sostengono il piano del tavolo. Il top, caratterizzato da una struttura a “sandwich”, lo rende leggero, nascondendo al proprio interno la struttura. Le gambe rappresentano l’unico elemento decorativo, richiamando in modo ironico la forma delle mazze da baseball.

Bonbon, Miniforms

Come il dolce da cui prende il nome, il tavolo Bonbon disegnato da Paolo Cappello si caratterizza per la morbidezza delle sue forme. La morbidezza del piano dagli angoli arrotondati, ma anche e soprattutto quella delle gambe a virgola che, con la loro alternanza di pieni e vuoti, giocano con la luce, creando dinamiche atmosfere.

Tablo, Porro

Reinterpretazione dei tavoli da lavoro in lamiera, il tavolo Tablo progettato da Piero Lissoni si distingue per la sua purezza formale. Il progetto si compone di solide gambe sagomate e di un piano che offre una superficie continua grazie alle barre di rinforzo perimetrali e trasversali. La struttura metallica in finitura verde gris lucido è abbinata a un piano in cristallo retroverniciato verde cardo.

Kyma, Potocco

Con il tavolo Kyma, Andrea Radice ha voluto interpretare l’idea di stabilità in movimento. Fulcro del tavolo è la base centrale, composta da otto fasce piane che ruotano intorno all’asse verticale, generando un movimento che ricorda il fluire delle onde. Il piano è proposto in frassino, mentre la base è realizzata in materiale composito.

Scapin Collezioni

Zeta Dining Table, progetto firmato da Matteo Cibic, è la versione da pranzo dell’omonimo tavolino già in collezione. Il top, in vetro extrachiaro retroverniciato, poggia su una base in MDF laccato opaco con gambe di forma esagonale, impreziosite da un inserto circolare in ottone lucido. Gli angoli smussati del top e delle gambe donano al tavolo un carattere morbido, esaltato dalla finitura monocromatica rosso fiamma.

Torii Love, Tacchini

Come l’omonima consolle disegnata da Studiopepe nel 2023, il tavolo Torii Love riprende l’architettura dei tradizionali portali giapponesi. A comporre il tavolo, un piano che ricorda un architrave e due gambe che sembrano colonne portanti. Tre elementi che si uniscono in una struttura tanto essenziale quanto evocativa.

 Riga-Riga, Zanotta

Riga-Riga nasce dalla collaborazione con il designer e artista francese Pierre Charpin. Definito da un pattern realizzato artigianalmente con l’intarsio, il tavolo colpisce per il contrasto tra il legno di frassino e gli elementi molati in vetro ​colorato. Un gioco di materiali e colori che dona al progetto ritmo e tridimensionalità.

Author

Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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