Lo studio londinese Doshi Levien presenta Earth to Sky. Sette lampade, interamente autoprodotte, che prendono in prestito materiali e tecniche dal settore automotive.
Dalla terra al cielo. Parliamo di Earth to Sky, la serie di lampade firmata dallo studio londinese Doshi Levien. Una collezione interamente autoprodotta, che rappresenta un nuovo step per il noto duo creativo. Conosciuti a livello internazionale per le loro collaborazioni con grandi brand del mondo del design, come Kvadrat, B&B Italia e Moroso, Nipa Doshi e Jonathan Levien per la prima volta non si sono avvalsi del supporto di un’azienda, seguendo il progetto da soli dall’idea fino alla realizzazione. L’obiettivo? Non mettere limiti alla propria creatività, ideando qualcosa di davvero unico. Non semplici lampade, ma sculture magiche.
Una collezione di lampade fra cielo e terra
La collezione Earth to Sky comprende 4 applique, due lampade da tavolo e una sospensione. Sette oggetti luminosi dall’aspetto organico, che sembrano davvero a metà fra terra e cielo. Già, la terra è raccontata attraverso la lavorazione manuale e la solidità dei materiali. Il cielo si percepisce invece grazie al carattere etereo delle lampade, le cui forme ondulate fanno pensare a preziosi fiori sospesi nell’aria.
“Non sono soltanto strutture. Sono qualcosa di spaziale, scultoreo. Sapevamo che stavamo prendendo una direzione interessante perché il progetto è davvero una combinazione di spazio, luce e forma”, raccontano i due designer.
Tecniche costruttive e materiali presi in prestito dal settore automotive
Earth to Sky non si distingue, però, solo per la forma scultorea. A caratterizzare il progetto sono anche le tecniche di costruzione e i materiali utilizzati, presi in prestito dal settore automotive. Per le lampade è, infatti, impiegato lo stesso alluminio usato per restaurare macchine d’epoca, come le Jaguar E-Type e XK1. Mentre le forme dei paralumi sono realizzate con lo stesso processo di taglio adottato per creare gli indumenti strutturali anticendio. Ogni forma si compone, infatti, di due pezzi di alluminio battuti su un blocco di legno con un martello, che vengono poi saldati insieme per raggiungere la forma completa.
Insomma, una collezione di rara bellezza che conferma ancora una volta quanto il “fatto a mano” sia ormai ben più di una tendenza nel mondo del design.
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Foto: Jonas Lindström.