Apre a Parigi il nuovo Rupture store, il negozio di vinili disegnato da Pierre Gonalons ispirato alle atmosfere di un disco club.
Colori decisi, forme rotonde e tanti, tantissimi vinili. Sono questi gli ingredienti del nuovo Rupture store, il negozio dell’omonima etichetta discografica indipendente che ha aperto a Parigi nel settembre 2020, all’11 di rue du Vertbois, nel quartiere di Marais.
Il progetto, curato dall’architetto e designer francese Pierre Gonalons, è un negozio di vinili ma anche un bar e caffè. Uno spazio multifunzionale ispirato allo storico Drugstore Saint Germain. Il bar, ristorante, tabaccaio ed emporio che è stato un punto di riferimento del quartiere di Saint-Germain-des-Près, nella Parigi degli anni ’60.
Se il concept di Rupture store richiama il Drugstore Saint Germain, gli interni ricordano invece le atmosfere di un disco club degli anni ’70. Un mood che si esprime chiaramente nella scelta di pattern circolari, superfici riflettenti e colori come il rosa, il rosso e l’oro. Una palette decisa che crea un contrasto forte con il soffitto, completamente rivestito con piastrelle nere in vetro sfaccettato originali degli anni ’30.
Tra design e arredi vintage
Come dicevamo, Rupture è allo stesso tempo un negozio e un caffè. A separare idealmente lo spazio ci sono due colonne a base quadrata, sempre rivestite con piastrelle quadrate nere.
La zona bar è arredata con tavolini neri con top a specchio e poltroncine bicolor All Around, disegnate da Pierre Gonalons per le Edizioni Paradisoterrestre di Bologna. Nella zona dedicata al negozio la scena è catturata dai vinili, ospitati all’interno di teche rosa. A unire le due zone ci sono le lampade. Si tratta di Horo, la collezione che Pierre Gonalons ha firmato per Masiero nel 2020. Tre sospensioni singole e una sospensione a tre elementi con diffusore in vetro rosa, due applique con diffusore ambra e una lampada da tavolo con diffusore bianco.
A completare il quadro, oggetti e arredi vintage come gli sgabelli italiani anni ’70, con base in metallo e seduta in velluto rosso.
Un indirizzo da segnare per quando potremo tornare a viaggiare.
Foto: Stephan Juillard.