Tip Ton, la sedia a dondolo di Vitra disegnata da Edward Barber e Jay Osgerby, definisce un nuovo modello di…
Il Designer Hiroshi Kawano si è ispirato alle caramelle dei paesi occidentali per la creazione dei suoi Bon Bon Mirror per Ex.t, contenitori da parete che tuttavia potrebbero ricordare semplicemente la forma di un cerchio.
Dal 4 Giugno al 27 Novembre 2011 Flavio Lucchini parteciperà alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia con una personale presentata da Alan Jones: “What Woman Whant (?)”. E le donne vogliono il burqa?
Pavo Real, la poltrona della designer Patricia Urquiola per Driade, ricorda, guardandone la forma e lasciandosi suggestionare dal nome, la coda di un pavone; ma ha un’ispirazione tutta esotica.
Una imperdibile mostra al Palazzo della Triennale di Milano celebra uno degli indiscussi maestri del Novecento, che fu al tempo stesso designer, architetto, artista. Fino al 24 luglio.
Dopo i festeggiamenti per l’Unità d’Italia, quelli per la festa della Repubblica. Design Street rendie omaggio al Bel Paese con una selezione di design tricolore.
A Napoli viene affidato a Karim Rashid l’interior design della stazione “Università” di piazza Bovio. Una soluzione di forte impatto visivo e psicologico per un luogo tradizionalmente a basso grado di coinvolgimento.
La sedia da ufficio che garantisce il massimo confort ergonomico è firmata Okamura e si chiama Leopard. Con una particolare tecnologia ispirata al meccanismo dei muscoli umani, la seduta avvolge e facilita tutti i movimenti del corpo, e per un attimo sembra di tornare tra le braccia materne.
Simpatico il nome e simpatica l’idea per il progetto di Simone Micheli e Myyour: un unico pezzo infinitamente componibile, incredibilmente colorato, facilmente versatile e adattabile.
Probabilmente è questo il sogno di ogni donna: una raccolta di foto che sappia raccontare tutte le sfumature della sua bellezza e del suo animo, un omaggio romantico, “un messaggio e una dichiarazione d’amore”, come quella di Man Ray alla sua Juliet.
Il secondo oggetto “cult” di Designstreet” è senza dubbio questo oggetto. Come nel precedente “cult”, di primo acchito non se ne comprende la funzione fino a quando non lo si sente all’opera. E allora ci si stupisce davvero!
Un progetto che sappia educare all’ambiente e alla semplicità non si risolve solo nella scelta di certi materiali, servono anche buone idee, ed è bella quella di sganciare i bambini dalla tv e dai cartoni animati per riportarli a contatto con la natura.
Questa splendida architettura candese, stretta tra il bosco e l’oceano, è stata costruita nel pieno rispetto dell’equilibrio della foresta, salvaguardando le peculiarità dell’ecosistema e senza abbattere alberi.