A metà degli anni ’20, Thonet sposta l’attenzione dal legno curvato all’acciaio tubolare, legando una parte importante della sua produzione al Bauhaus
100 anni fa il Bauhaus si trasferisce da Weimar a Dessau. Uno spostamento che segna l’inizio del periodo più fruttuoso per la celebre scuola tedesca di design, arte e architettura fondata da Walter Gropius a Weimar nel 1919. Sono infatti quelli gli anni in cui Marcel Breuer, Mart Stam e Ludwig Mies van der Rohe sperimentano nell’arredamento la versatilità del tubolare d’acciaio, un materiale che era stato impiegato fino a quel momento solo nel settore dei trasporti o per i mobili degli ospedali.
Tra i primi arredi in tubolare d’acciaio, c’è lo sgabello B 9 H di Thonet, disegnato nel 1925 per la mensa dell’edificio del Bauhaus a Dessau e tuttora presente nel catalogo dell’azienda. Un modello che ha poi ispirato il set di tavoli impilabili B 9, collezione dall’ingombro ridotto diventata un simbolo del legame fra Thonet e il Bauhaus.
Guardando una bicicletta
La leggenda narra che Marcel Breuer pensò di usare il tubolare d’acciaio per i mobili, osservando il manubrio della sua bicicletta. Il trasferimento del Bauhaus a Dessau aveva permesso di intrecciare legami con la divisione aeronautica della Junkers GmbH che aveva sede in quella città. E Breuer, che collaborava con un mastro meccanico delle fabbriche Junkers, realizzò lì i primi mobili in tubolare d’acciaio, fra cui il modello B 9.
Questo materiale non era di per sé nuovo. Già nel 1885 i fratelli Mannesmann avevano brevettato un tubolare d’acciaio senza saldature e negli anni ‘90 del XIX secolo erano riusciti a produrre su scala industriale i tubi trafilati a freddo con il cosiddetto “procedimento Mannesmann”. Fino ad allora, però, era stato considerato troppo duro e freddo per essere impiegato nella produzione di mobili. Negli anni ’20 del 900 si cominciano invece a individuare le potenzialità di questo metallo, col quale era possibile creare arredi meno imponenti di quelli in legno massello, più in linea con le nuove esigenze dell’abitare. Come scriveva Marcel Breuer, “i mobili e, addirittura, le pareti di un ambiente non sono più pesanti, monumentali (…), ma ariosi, aperti (…) disegnati dentro lo spazio; non sono un intralcio al libero movimento né un ostacolo per lo sguardo”.
Dal legno curvato al tubolare d’acciaio
Oltre che nell’estetica, il fascino del tubolare d’acciaio stava anche nella sua plasticità. Michael Thonet, che con i mobili in legno curvato aveva già dimostrato una flessibilità fino a quel momento ritenuta impossibile, nel 1930 realizza un proprio “reparto acciaio” all’interno dell’azienda di Frankenberg. Qui, insieme alla serie B 9, venivano e vengono ancora oggi prodotti altri progetti di Marcel Breuer, fra cui la cantilever S 32/S 64. Inoltre, in quegli stessi anni, Thonet acquista i diritti su alcuni disegni di Mart Stam e Ludwig Mies van der Rohe e inizia a sviluppare anche propri modelli di mobili in tubolare d’acciaio. Nascono, quindi, fra gli altri, la S 411, una variante imbottita della sedia cantilever, il set di tavoli B 97, evoluzione dei tavoli B 9 di Marcel Breuer, e il B 285, uno scrittoio con un telaio costituito da un unico tubo d’acciaio senza saldatura.
L’eredità del Bauhaus in Thonet
L’influenza del Bauhaus è forte ancora oggi in Thonet, anche con lo sviluppo di nuovi progetti che ne richiamano l’essenzialità formale. Un esempio è la S 243 di Frank Rettenbacher, dove gambe in tubolare d’acciaio di diverso spessore si uniscono a parti in legno sagomato mordenzato o laccato, creando una sedia colorata, minimale e accessibile ai più. Nel pieno rispetto dello spirito della scuola tedesca.