Boès è uno specchio ispirato alle tradizionali maschere sarde.
Il designer Giulio Iacchetti ha disegnato per Ebanisteria Meccanica lo specchio Boès, un particolare complemento da ingresso che funge anche da appendiabiti e svuotatasche.
Chi sono i Boès?
I Boès, i buoi in sardo, sono delle figure tipiche del celebre carnevale di Ottana. I boes sono appunto uomini mascherati che sfilano per le strade della cittadina del nuorese indossano la “caratza”, una maschera in legno che raffigura il bovino. Durante la sfilata del carnevale di Ottana, i Boès vengono rincorsi e catturati dai Merdules (i guardiani dei buoi), a evocare il rapporto ancestrale tra l’uomo e l’animale.
Lo specchio Boès
Proprio a questo storico personaggio del carnevale di Ottana, il designer Giulio Iacchetti ha dedicato specchio vuotatasche Boès. Un omaggio alle antiche tradizioni della Sardegna, regione di provenienza dell’Ebanisteria Meccanica.
Lo specchio è composto da 3 elementi.
Il muso del bue, che è rivestito con uno specchio dalla forma trapezoidale. Le corna, realizzate in legno, che servono per appendere abiti o cappelli. E infine l’anello in acciaio, che lo specchio Boès porta “al naso”. All’anello si può appendere un ombrello, infilare un foulard oppure agganciare il guinzaglio che serve per portare fuori il cane.
Sulla parte superiore dello specchio, infine, si nasconde un pratico vano svuota tasche per le chiavi, il cellulare o altri piccoli oggetti.
Boès è dunque uno specchio con la struttura in legno, proprio come le maschere. Lo ha realizzato Ebanisteria Meccanica, uno storico laboratorio artigiano fondato a Sassari nel 1931 dal nonno dell’attuale proprietario. Il giovane ebanista ha ereditato dal suo avo non solo l’amore per la cultura sarda e l’abilità di lavorare il legno, ma anche il nome: Diego Moretti.
www.ebanisteriameccanica.com