“Mobilità” e “indipendenza” sono due concetti sempre più presenti nella nostra società, soprattutto quando si parla di lavoro. A questo ha pensato Yunicons nel creare Yill.
Con le nuove generazioni, anche l’idea di ufficio sta cambiando: ormai il più delle volte è ricavato in un angolo della casa oppure, come da ultimo trend emergente – il coworking (a questo proposito si veda The Hub) – viene allestito in spazi in condivisione. Ma c’è un altro fattore che sta contribuendo ad apportare dei mutamenti nella vita di ogni giorno: le abitazioni a “basso impatto”, infatti, prevedono la fornitura di energia elettrica “autoprodotta” da fonti rinnovabili, e per questo non sempre disponibile. Dunque per riuscire a vivere senza dover rinunciare a nulla, si rende necessario un dispositivo in grado di accumulare quest’energia, per poi rilasciarla all’uopo, garantendo così prestazioni continuative. Ecco che quindi si apre la strada ad una nuova tipologia di oggetti, pensati per gli spazi domestici. Interessante e innovativa, ad esempio, è la soluzione pensata da Younicos: Yill è un piccolo modulo trasportabile e privo di cavi, un “magazzino energetico” che permette di alimentare una moderna stazione di lavoro per due/tre giorni (stocca circa 1 kilowattora e fornisce fino a 300 watt). È dotato di una batteria ricaricabile litio/titanio, di un manico estraibile per spostarlo in giro e di sportellini basculanti che nascondono fili e prese.
Disegnato da Werner Aisslinger, è indiscutibilmente un bell’oggetto, e anche intelligente. Resta sempre però da capire quanto sia il beneficio ambientale che ne deriva, visto che le batterie ricaricabili non sono eterne. Sarà solo il futuro a rivelarci se le scelte di oggi si sono dimostrate lungimiranti.
Ph. Steffen Jänicke
The Hub
http://milan.the-hub.net/public
3 Comments
un filo ingombrante, no?
Probabilmente è pesante e pure ingombrante, ma resta sempre un passo avanti verso un uso più intelligente dell’energia.
Ti ricordi i vecchi telefoni cellulari che pesavano un chilo? Se non ci fossero stati quelli, oggi niente iPhone…
Giusta osservazione: è vero, è un “bidone”. Ma non credo che serva per ricaricare il portatile o il cellulare. Non è pensata per le case “tradizionali” ma per quelle che producono energia da fonti rinnovabili, così si accumula l’energia in sovrappiù (tanta, per far funzionare una casa intera, per questo è così grande) e la si usa quando ce n’è bisogno, senza sprechi. O carica energia nelle fasce orarie in cui questa costa meno e la mette a disposizione in quelle in cui costerebbe di più.
E’ un prodotto pensato probabilmente per un pubblico sensibile alla questione ecologica, probabilmente avrà un grande successo in Germania…
Il problema che noi vediamo, piuttosto, è quello dello smaltimento, come ha giustamente osservato l’editor. Le batterie non sono eterne!