Durr non è un orologio tradizionale, non ha lancette né display. Durr è un oggetto concettuale, che ha il compito di far percepire il passare del tempo tramite una leggera vibrazione programmata ogni cinque minuti.
La giornata è composta da diversi attimi, nei quali si svolgono compiti diversi, alcuni piacevoli, alcuni meno. Il lavoro in ufficio, una passeggiata con gli amici, la lettura di un libro, l’attesa nelle file… varie situazioni che vengono vissute in maniera diversa. Quanto vorremmo che un determinato momento “durasse di più” o “che passi più in fretta”! Eppure il tempo è costante, ma cambia in base a come viene vissuto.
Questo orologio, progettato da Lars Marcus Vedeler e Theo Tveterås, fondatori dello studio norvegese Skrekkøgle, ha il compito di far riflettere su come si sono vissuti gli ultimi cinque minuti, se il tempo avrebbe potuto essere vissuto più saggiamente e su quello che si sarebbe potuto fare.
Grazie a Durr, l’utente percepisce il tempo in maniera soggettiva, diventa cosciente di quello che fa nei diversi momenti della giornata, e comprende la quantità di tempo che impiega per svolgere determinati compiti.
Il tempo non è più segnato dal ticchettio delle lancette dell’orologio, ma dai ricordi delle emozioni provate.
La scocca piatta in alluminio sabbiato e la cinghia in cuoio rendono questo oggetto estremamente elegante, confortevole e familiare: a tutti gli effetti un bel orologio originale e interattivo, lontano però dagli smart watch di oggi. Il disco centrale, inoltre, può essere cambiato, scegliendo su una vasta gamma di colori.
Proprio per il suo carattere sperimentale, i designer hanno deciso di vendere soltanto mille pezzi del prodotto, rendendo Durr una serie limitata.
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Sarebbe opportuno ampliare l’informativa sui concorsi di design, e soprattutto evitare limiti di età ma condizionare la presenza di giovani ( max 35 anni)