Una sedia in legno bruciato che reinterpreta l’antica tecnica giapponese dello Shou Sugi Ban. Ecco il nuovo progetto firmato Note Design Studio.

Una sedia che gioca con il fuoco. Parliamo dell’ultimo progetto firmato dallo studio svedese Note Design Studio. Una collezione di sedie in legno realizzata con lo Shou Sugi Ban, l’antica tecnica giapponese che brucia il legno per proteggerlo. Una lavorazione impiegata soprattutto per il rivestimento esterno delle case, applicata da Note in modo inedito a un elemento di arredo.

“La sperimentazione è nel nostro DNA. In ogni progetto cerchiamo di rompere gli schemi. A volte può essere faticoso e richiedere molto tempo, ma impariamo moltissimo dai nostri errori. Spesso un fallimento è la nascita di qualcosa di nuovo”, afferma Kristoffer Fagerström di Note Design Studio.

Il risultato di questa sperimentazione sono tre sedie ora disponibili su Note Editions, la piattaforma di vendita diretta al consumatore creata da Note Design Studio.

Lo Shou Sugi Ban brucia il legno per renderlo più resistente

Bruciare il legno per proteggerlo. È su questo apparente paradosso che si basa lo Shou Sugi Ban. Quest’antica tecnica giapponese consiste, infatti, nel carbonizzare il legno di cedro con una fiamma per renderlo più forte, più durevole e più resistente agli insetti, all’acqua, all’umidità e allo stesso fuoco. Una lavorazione che permette di migliorare alcune caratteristiche del legno, senza alcun tipo di trattamento chimico.

Non solo. Oltre a rinforzare il legno, l’effetto della fiamma lo valorizza anche esteticamente, mettendo in risalto le sue venature. E, in base all’intensità della fiamma e alla durata della sua applicazione, si possono ottenere effetti diversi.

Effetti estetici sorprendenti senza l’uso di vernici

Per sperimentare lo Shou Sugi Ban, Note ha dato fuoco a un suo progetto precedente: la Candid Chair per Zilio A&C. Una sedia dal design minimale realizzata interamente in legno di frassino. Dopo aver carbonizzato alcuni piccoli pezzi di legno, lo studio è passato a testare la tecnica sull’intera sedia, facendo un’interessante scoperta: bruciare il legno può creare effetti estetici sorprendenti, senza la necessità di usare vernici e laccature.
“Adoro il modo in cui la combustione esalta il motivo naturale del legno, una cosa che rende il suo aspetto più dinamico e garantisce che ogni sedia sia unica”,  commenta Malin Engvall, designer di Note Design Studio.

Tre versioni della stessa sedia

Le sperimentazioni con lo Shou Sugi Ban di Note Design Studio hanno portato a tre versioni della Candid Chair: Blonde Candid Chair, Black Candid Chair e Burned Candid Chair. Ognuna rappresenta una fase diversa del processo dello Shou Sugi Ban: il prima, il durante e il dopo.
Blonde ha un colore uniforme, Burned è caratterizzata da un motivo a grana enfatizzato dal carbone, Black ha gambe in frassino tinto nero e un sedile e uno schienale fumé a contrasto.

Le sedie “bruciate” di Note Design Studio si possono ordinare esclusivamente sulla piattaforma Note Editions, andando ad aggiungersi alla poltrona Mallow per Labofa e alla collezione di sedute Void Matters per Sancal.

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Author

Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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