Forme organiche, materiali green, processi produttivi attenti all’ambiente. Ecco le sedie che ci hanno colpito alla Milano Design Week 2024.
Riedizioni e reinterpretazioni di modelli classici. Forme organiche che sembrano portarci in un bosco. Materiali green e processi di produzione a basso impatto ambientale. Sono questi alcuni degli aspetti che raccontano le sedie presentate alla Milano Design Week 2024. Elemento d’arredo con il quale si sono confrontati tantissimi designer nel corso degli anni, la sedia continua infatti a essere al centro delle sperimentazioni progettuali, dimostrando che questo oggetto apparentemente così semplice ha, in realtà, ancora molto da dire.
Ecco la nostra selezione.
Catifa Carta, Arper
Una sedia capace di ridurre il suo impatto ambientale, assorbendo anidride carbonica come gli alberi. È Catifa Carta, la reinterpretazione in chiave circolare del modello Catifa 53 disegnato nel 2001 da Lievore Altherr Molina. Cuore del progetto è la sua scocca in PaperShell, un materiale derivato dagli scarti del legno frutto di una ricerca scientifica avanzata.
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Francesca Spanish, Baleri Italia
Baleri Italia celebra i suoi 40 anni di storia lanciando la riedizione di alcuni prodotti firmati da maestri del design. Tra questi, Francesca Spanish, la sedia disegnata nel 1984 da Philippe Starck che prende il nome da un personaggio di Ubik, il romanzo di Philip K. Dick. Un design all’apparenza semplice che nasconde una grande complessità.
Pi Chair, Bonaldo
Pi Chair, il progetto firmato da Alain Gilles, combina una struttura dal carattere grafico con un’imbottitura morbida e accogliente. Il nome nasce dallo schienale incurvato, che evoca la forma del “Pi” greco unendo armoniosamente tutti gli elementi. La struttura in legno massello è disponibile in tre versioni: frassino carbone, frassino miele e noce americano.
Lindy, Bross
È lo schienale dal segno grafico a caratterizzare Lindy, il nuovo progetto di Marco Spatti. Una sedia dalle forme lievi e aggraziate che racconta attraverso i dettagli la maestria artigianale di Bross nella lavorazione del legno. Lindy è proposta con struttura in frassino naturale, tinto o laccato. Il rivestimento è disponibile in tessuto o pelle.
Vega Chair, Carl Hansen & Søn
Messa in produzione per la prima volta nel 2022, la sedia Vega progettata da Vilhelm Lauritzen nel 1956 viene ora lanciata con la struttura in acciaio cromato, un materiale che crea un magnifico contrasto con il legno caldo e l’imbottitura. A rendere speciale il progetto è un dettaglio: i piedini in legno massiccio che rifiniscono le gambe. Le Vega Chair possono essere impilate fino a otto sedie.
Ambo, FENIX
Ambo di Cara/Davide è uno degli arredi disegnati per Design Duo Double Feature, il progetto di Federica Sala nato per esplorare le potenzialità delle superfici attraverso il concetto di doppio. La seduta è realizzata grazie all’unione di due sedie che combaciano l’una con l’altra, creando un arredo unitario ma composto. Il sistema può così funzionare sia come oggetto singolo, con le sedute unite, sia come doppio, con due sedute separate.
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Ghost Chair, Gervasoni
La collezione Ghost disegnata da Paola Navone cresce per festeggiare i suoi 20 anni. Tra le novità, una reinterpretazione della sedia Ghost. La nuova versione è proposta con un rivestimento imbottito che corre lungo tutta la seduta e ne evidenzia il profilo, a differenza del modello originale dove la struttura è invece coperta da un vestito oversize.
Cantle, MDF Italia
In Cantle, il progetto di Lavit, lo schienale assume la forma di un arco di circonferenza, abbracciando il corpo. Sostenuti da un telaio in acciaio, sia lo schienale sia il sedile sono ancorati a staffe a forma di “V”. Un elemento che permette anche di ridurre il consumo di materiale, svuotando l’imbottitura nella parte posteriore dello schienale.
Unexpected Colors, One To One
Unexpected Colors rappresenta il secondo capitolo del progetto circolare firmato da Alessandro Stabile e Martinelli Venezia. Prodotte con il tradizionale stampaggio a iniezione, le sedie della collezione sono esemplari unici per via delle diverse sfumature di colore impresse su ognuna. Una mancanza di uniformità estetica che verrebbe normalmente considerata un difetto, diventando invece qui un valore.
Radice, Passoni Design
Come suggerisce il nome, la collezione Radice disegnata da atelier oï prende ispirazione dal mondo naturale. Fulcro del progetto è la struttura in legno costituita da tre gambe, che sono appunto “radicate” per garantire stabilità proprio come fanno le radici di un albero. Radice è proposta in due versioni: una sedia con braccioli e una sedia senza.
Helvetica, Potocco
Helvetica è la prima collezione di sedute progettata da Park Associati per Potocco. Nata in occasione di un progetto contract, la collezione può adattarsi a differenti ambienti grazie alle sue dimensioni contenute e al disegno essenziale. Realizzata in frassino e metallo, è disponibile in due varianti: una con lo schienale in legno massello curvato e l’altra con l’aggiunta di una morbida imbottitura.
Mosquito, Rex Kralj by Very Wood
Bart Schilder attualizza nell’estetica e nelle lavorazioni Mosquito, la sedia “alata” firmata da Niko Kralj nei primi anni ’50. Un progetto dal forte segno grafico che ha ispirato il designer anche per un nuovo sgabello da bar: il Mosquito barstool, che presenta lo stesso design del sedile diviso in due. La sedia Mosquito è disponibile in rovere e noce naturale, oltre che in diversi colori a poro aperto.