La settimana scorsa sono stato invitato dalla Fiera di Milano, in compagnia di altri blogger, a visitare la terza edizione di HOMI, “il salone degli stili di vita” (come recita l’headline) che si tiene nel capoluogo lombardo dal 17 al 20 gennaio 2015. Un “blogger tour” alla scoperta del meglio del design e della decorazione per la casa.

Confesso di aver sempre dimostrato uno scarso interesse per questa fiera; un po’ per il brutto ricordo che mi aveva lasciato nel cuore il Macef degli ultimi anni (la fiera che Homi è andata a sostituire e di cui ho raccontato la triste, ultima edizione in un vecchio post), un po’ perché il mio interesse si era nel frattempo spostato a Parigi, dove la gigantesca e sempre bella Maison&Objet aveva negli ultimi tempi catalizzato l’attenzione internazionale.

Solo qualche giorno prima, durante una colazione in Triennale in compagnia dello staff di Fiera Milano, ero stato rassicurato sul fatto che l’obiettivo di Homi fosse quello di selezionare e promuovere nel mondo il meglio del made in Italy (per fortuna non il lusso, ma la qualità). È in questa direzione infatti che si inseriscono l’edizione russa, presentata a Mosca lo scorso ottobre, e il debutto di Homi a New York, nel maggio 2015.

Parto quindi dall’Ufficio Stampa, in compagnia di tanta curiosità e di una ventina di blogger (molte delle quali avevo già conosciuto in occasione del contest Ikea Blog in) con la curiosità di scoprire le sorprese di questa nuova edizione.

E devo ammettere che nonostante il tour, per ovvie ragioni di tempo, non abbia consentito una visione completa, l’impressione generale è stata positiva e ha riacceso il mio interesse per questa fiera, che temevo perduto per sempre.

Le ragioni? Sono principalmente tre.

Prima, la selezione.  È evidente che HOMI ha fatto della qualità il proprio punto di forza. Ho molto apprezzato questa scelta (che mi auguro venga confermata) perché sono convinto, e lo scrivo da tanto tempo, che la mancanza di una rigida selezione degli espositori sia una strategia miope che prima o poi si ritorce contro l’evento stesso: dalle fiere più grandi alle “collettive” di giovani designer autoprodotti. Un valore che, al contrario, sembra aver dimenticato la fiera londinese “100% design” nei confronti della quale ho recentemente raccontato la mia delusione. Il livello delle aziende espositrici (oltre 1500 da 80 paesi) era effettivamente alto, per lo meno nei padiglioni che mi interessavano di più, cioè quelli della sezione “Living Habits”.

Secondo punto, le tendenze. Proprio perché gli espositori sono ben selezionati, questa fiera rappresenta un interessante osservatorio sui gusti e le tendenze del momento, che si confermano essere i colori Pop e il vintage industriale. Da una parte un trionfo di toni vivaci, di vernici, di pantoni declinati in tutte le sfumature, che si abbinano a forme e stili di ogni genere, dal minimale al barocco. Dall’altra i colori grigi e l’atmosfera shabby dei vecchi legni, del metallo arrugginito, dei tessuti grezzi come il lino o i cotoni consumati, che accompagnano vecchi mobili e lampade che sembrano uscire da una vecchia fabbrica dismessa. Un bel contrasto… ma non poi così tanto, a osservarlo bene. E infatti più di uno ha “osato” mescolare questi due stili così diversi con risultati davvero interessanti.

Terzo punto: quello che a mio avviso risulta essere di gran lunga il più straordinario (e che mi fa ben sperare per il futuro): e cioè il blogger tour stesso.

È la prima volta infatti che una fiera internazionale così importante dedica un’attenzione particolare ai blogger. Un gesto che, oltre a dimostrare lo sguardo curioso, fuori dagli schemi e rivolto al futuro degli organizzatori, riconosce il valore del lavoro che molti blogger portano avanti ogni giorno con grande passione, competenza e professionalità.

E per una fiera che si fregia di essere attenta agli stili di vita, alle tendenze e ai rapidi cambiamenti della società, questa mi pare una bella medaglia da appuntarsi al petto.

Chapeau!

 

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Design Street seleziona e racconta ogni giorno le idee più innovative e i migliori prodotti di design da tutto il mondo. Design Street è considerato uno dei più autorevoli blog indipendenti dedicati al design contemporaneo. Design Street ha vinto per ben 2 volte il premio "Best Design Media": nel 2017 e nel 2020.

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