Cerchi e legno: ecco i protagonisti di Orbis, la collezione firmata da Elena Salmistraro per Emmemobili.
“Raccontare storie è una componente fondamentale del mio lavoro. Mi piace tantissimo fare ricerca, studiare. Dalla storia e dalla mitologia attingo storie e personaggi che poi trasferisco nel mio mondo”, ci ha spiegato Elena Salmistraro durante la nostra chiacchierata, in occasione dell’ultimo Fuorisalone.
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Già, raccontare storie. Un aspetto che, dai vasi scimmia per Bosa ai progetti presentati durante la Milano Design Week 2019, attraversa come un fil rouge tutto il lavoro di Elena Salmistraro e che ritroviamo anche in Orbis, la collezione che l’eclettica designer milanese ha firmato per Emmemobili.
In questo caso il racconto ha a che fare con la natura e il sacro, ed è stato ispirato da fotografie e libri. Da lì è nata l’idea di utilizzare due figure geometriche, il cerchio e la sfera, considerate fra le più vicine alla perfezione, e che proprio per questa loro compiutezza sono da sempre associate al divino. Due forme che ricorrono in tutti e quattro i progetti della collezione Orbis.
Andiamo a scoprirli insieme.
La collezione Orbis di Emmemobili
Tavolo Atlas
Il tavolo ATLAS, che prende il nome da Atlante, il personaggio della mitologia greca costretto da Zeus a reggere l’intera volta celeste, è caratterizzato da grandi “braccia” in bronzo fuso e “mani” circolari, sempre in bronzo, che sostengono un piano in legno multicolor. Un mix di colori realizzato, però, soltanto con l’utilizzo di essenze naturali. Le parti viola, infatti, non sono tinte, ma in legno Amaranto.
Sedia Timea
La sedia TIMEA deve, invece, il suo nome al Timeo di Platone, dove il cosmo è descritto come circolare, ed è disegnata attraverso il ripetersi continuo, quasi ossessivo, del cerchio, che compare nella seduta, nello schienale e finanche nella struttura della sedia.
Libreria Roue
La libreria ROUE (dalla parola francese ruota) rilegge in maniera giocosa il processo produttivo che caratterizza gli arredi di Emmemobili: il legno curvato. A comporre il progetto sono tre grandi nastri in legno sovrapposti che creano una sorta di piramide contemporanea, completata da una fascia in metallo centrale e da sei contenitori circolari, che fungono a un tempo da elemento funzionale e decorativo.
Madia Mirar
Per finire, la madia MIRAR. In questo caso l’ispirazione del design viene da uno sguardo (in spagnolo mirar significa, per l’appunto, guardare). La credenza, infatti, riproduce in modo astratto un volto. Il parallelepipedo smussato su ogni lato richiama la rotondità del viso. Le differenze di colore delle diverse essenze di legno suggeriscono la forma degli occhi. Il vano centrale, a giorno, fa invece pensare a un naso.
Wood Waves: l’installazione site-specific per Salvioni Milano Durini
La collezione Orbis, però, non racconta solo di cerchi e sfere. Come spiega Elena Salmistraro, il progetto “parla soprattutto di legno e metallo, di venature, di essenze e colori”. Un racconto sul legno che è alla base di “Wood Waves: percorso di un pensiero”, l’installazione site-specific che la talentuosa designer milanese ha ideato per Emmemobili nello showroom Salvioni Milano Durini.
A comporre l’installazione uno spazio blu percorso da sinuose onde. Un oceano di venature che, da un lato, rimanda alle “rughe” del legno e, dall’altro, ci fa pensare al movimento del mare. “Wood Waves”, per l’appunto.
Oltre alle onde, il legno prende vita sulle pareti, però, anche attraverso oggetti scultorei, che mescolando luce e tridimensionalità, creano elementi totemici dal sapore futuristico. Si tratta delle lampade Swirl, ultime arrivate della collezione Orbis. Una serie di applique a metà fra un vortice e una conchiglia.
Insomma, un’installazione che, attraverso il sogno e l’immaginazione, ci fa entrare nel processo creativo di Elena Salmistraro, mostrandoci un nuovo modo di guardare il legno. Avete tempo fino al 17 novembre per ammirarla nella vetrina di Salvioni Milano Durini.