Cimento Objects di Patricia Urquiola: la nuova collezione Riva
Un materiale che diventa linguaggio
Il cimento non è più soltanto un materiale, ma un vero alfabeto del design. Con la collezione Cimento Objects di Patricia Urquiola, il composto brevettato dall’azienda veneta si trasforma in forme sorprendenti, capaci di evocare la forza ancestrale della natura e la sua fluidità.
La collezione Riva di Cimento Objects
Tavoli, coffee table, side table, console e cabinet compongono una famiglia di arredi essenziale nelle geometrie ma viva nelle superfici. I volumi sembrano modellati dall’acqua: gli spigoli diventano onde, i profili vibrano di imperfezioni intenzionali, i piani riflettono la luce come se fossero in costante movimento. Non a caso la collezione si chiama Riva, a ricordare il confine mutevole tra mare e terra, tra stabilità e trasformazione.
Colore e sperimentazione
Alla base del progetto c’è una palette cromatica audace, sviluppata insieme all’azienda. Dal viola chiaro al più profondo, dai marroni caldi all’arancio saturo, fino al giallo burro, ogni tonalità è pensata per amplificare la presenza scultorea dei pezzi. Sono sfumature che permettono a Riva di adattarsi tanto a contesti domestici quanto a spazi contract, come dimostra la scelta di arredare con questi arredi l’Hotel Ca’ di Dio a Venezia, progettato dalla stessa Urquiola.
Cimento Objects di Patricia Urquiola. Design come racconto materico
La collezione Riva è un incontro tra ricerca materica e visione poetica. Le forme quasi primitive si fondono con superfici tattili e vibranti, mentre il colore aggiunge profondità emotiva. In questo equilibrio tra rigore e sperimentazione, tra essenzialità e movimento, il cimento diventa materia narrativa, capace di raccontare storie di paesaggi e di sensazioni.
Perché ci piace
Perché la collezione Cimento Objects di Patricia Urquiola ridefinisce l’identità del cimento, trasformandolo da materiale duro e massivo a sostanza fluida e dinamica. Perché porta nel design la vibrazione dell’acqua e della terra, interpretandole con coraggio cromatico. E perché nelle mani di Urquiola ogni pezzo diventa più di un arredo: diventa un frammento di paesaggio domestico.