È stato presentato a San Servolo il nuovo anfiteatro progettato dallo studio MCA – Mario Cucinella Architects. 750 moduli incastrati come lego che dialogano con il paesaggio della laguna
Uno spazio di incontro, condivisione e apprendimento che sembra sbocciare dal terreno come un fiore, fondendosi con il paesaggio circostante. È questo il concept alla base di “Un Fiore a San Servolo”, il nuovo anfiteatro nel parco dell’isola ‘veneziana’, progettato da MCA – Mario Cucinella Architects. Un catalizzatore di cultura dall’anima green che si inserisce in un più ampio percorso di rinascita in atto nell’Isola di San Servolo.
In origine convento e poi ospedale militare, San Servolo è stato dal 1725 al 1978 un manicomio. Un luogo di sofferenza che si è trasformato oggi in un vivace polo culturale e di ricerca, oltre che in centro congressuale, ospitando ogni anno oltre 100 eventi, molti dei quali di respiro internazionale. Con la società San Servolo srl, creata dalla Città metropolitana di Venezia, sono stati infatti sviluppati diversi progetti di valorizzazione e promozione dell’isola.
Tra le iniziative più significative di questo rinascimento, VID – Venice Innovation Design, una piattaforma grazie alla quale l’isola ha potuto beneficiare di numerosi interventi di riqualificazione in chiave sostenibile: dalla nuova reception alla sala auditorium, dalla caffetteria agli ambienti del centro soggiorno e studi, fino alla realizzazione di nuove camere e altri spazi rinnovati con il contributo di importanti aziende partner. Senza dimenticare il progetto di efficientamento energetico che ha portato San Servolo a diventare sede di una delle prime installazioni fotovoltaiche nella città storica di Venezia, con strutture dotate di pannelli solari che coprono circa il 30% del fabbisogno energetico dell’isola.
Tecniche e materiali sostenibili
Realizzato con tecniche e materiali green, il nuovo anfiteatro di San Servolo interpreta molto bene lo spirito innovativo e sostenibile dell’isola, come racconta Mario Cucinella, architetto e fondatore di MCA – Mario Cucinella Architects.
«Un Fiore a San Servolo nasce da un profondo legame con la natura, da un ascolto attento del luogo, dei materiali e delle esigenze delle persone. Grazie all’uso della stampa 3D e di materiali sostenibili, abbiamo dato forma a una struttura che si integra armoniosamente nella Laguna di Venezia. Non si tratta solo di un’espressione formale, ma di un’architettura che, come un fiore, sboccia delicatamente dal terreno, quasi fosse parte stessa del paesaggio. Questo è uno spazio di incontro e dialogo, dove tradizione e innovazione si fondono per raccontare una sostenibilità che coinvolge non solo l’ambiente, ma anche la cultura e la società».
Forme organiche
Ispirandosi alla corolla di un fiore, l’anfiteatro progettato da Cucinella è definito da forme fluide e organiche. Un dialogo con la natura che prosegue anche nel fondale visivo aperto sull’Isola di San Lazzaro degli Armeni. A comporre l’opera sono 750 piccoli blocchi modulari, suddivisi in 62 tipologie diverse, per un totale di 70 sedute. Ogni elemento è stato stampato in 3D, impiegando un materiale certificato sostenibile a base di calce idraulica naturale. E tutta la produzione è stata realizzata sull’isola con una stampante in funzione per quasi 200 ore, per ridurre l’impatto inquinante del trasporto. Una volta completato il processo di maturazione del materiale, i blocchi sono stati, quindi, assemblati a secco, incastrandoli come si fa con i mattoncini della lego: scelta che rende la struttura facilmente smontabile e modificabile.
Le aziende che hanno preso parte al progetto di Mario Cucinella sono: Erratic (che ha fornito la stampante 3D), 7Solutions, Abet Laminati, Erre Costruzioni, Global Power Service, Infinityhub, Kubee e Pieces of Venice.