Antico e nuovo si intrecciano nei progetti dell’atelier fiorentino ZPSTUDIO. Una collezione di oggetti d’arredo che prende ispirazione dai manufatti del nostro patrimonio archeologico.
Brocche trasformate in taniche. Antiche anfore diventate vasi contemporanei. Ciotole dalle forme classiche reinterpretate con materiali inusuali. Stiamo parlando dei progetti che l’atelier fiorentino ZPSTUDIO presenterà a Maison et Objet, la fiera dedicata al design e alla decorazione di interni che si terrà a Parigi dall’8 al 12 settembre 2022. Una collezione di oggetti d’uso quotidiano che rilegge con uno sguardo nuovo le forme archetipiche dei manufatti archeologici.
Ogni oggetto della collezione è realizzato in collaborazione con maestri ceramisti toscani, rivelando un’attenzione al dettaglio tipica delle lavorazioni artigianali del made in Italy.
Ecco i tre oggetti che compongono la collezione di ZPSTUDIO.
Abrek, la brocca tra primitivo e contemporaneo
Il progetto Antropocéni – di cui la brocca Abrek fa parte – si ispira agli oggetti del Museo etno-antropologico di Firenze. Da qui è partita una ricerca sugli artefatti delle comunità primitive, interpretati in chiave contemporanea anche grazie all’impiego di tecnologie innovative. In questo caso, la brocca è stata allungata e chiusa fino a ricordare una tanica. Una modifica che attualizza l’oggetto, senza cambiarne però la destinazione d’uso.
Anfore, le antiche anfore romane trasformate in vasi moderni
Versatilità. È questa la parola chiave di Anfore. Grazie alle sfere dorate che impreziosiscono i vasi è, infatti, possibile appoggiarli sia in verticale che in orizzontale. L’idea è ripresa dalle anfore romane, la cui forma permetteva di posizionarle distese e incuneate le une nelle altre durante il trasporto in nave, dritte ed esposte su di un piedistallo quando erano in uso.
Anche la dimensione dei vasi si ispira alla capienza delle anfore romane: congio (ca. 3,28 lt) e sextario (0,54lt), di cui i tre modelli sono multipli. Il processo artigianale spinge al limite massimo la resistenza del materiale. I tagli dei vasi sono infatti realizzati a mano sulla forma appena tirata, successivamente sottoposta a due cotture.
Diogenèa, le ciotole uguali nella forma ma diverse nel materiale
31 ciotole identiche nella forma, ma diverse nel materiale. Diogenèa è un omaggio al celebre filosofo greco, ma anche una riflessione sulle forme archetipiche legate al cibo. Una ricerca che trasforma un oggetto dalla forma essenziale in uno strumento con cui mettere a confronto materiali e lavorazioni diverse. Dal marmo all’uncinetto, dall’erba palustre al legno carbonizzato, dal guazzo d’oro alla terracotta d’Impruneta. Materiali e lavorazioni artigianali ancora disponibili sul territorio italiano, in alcuni casi prossimi a scomparire.