Il design antropomorfo sta vivendo un periodo molto fortunato. Ecco una selezione di progetti in cui l’umano si confonde con il fantastico.
Si ispira al corpo umano e alle sue parti, riproducendole in una chiave iperbolica e spesso ironica. Parliamo del design antropomorfo, una tendenza che ci ha regalato alcuni fra i pezzi più celebri della storia del design, oggi tornata più viva che mai.
Già, le forme antropomorfe sono protagoniste di tanti progetti iconici. Basti pensare a Bocca, il divano a forma di labbra che Studio 65 ha firmato per Gufram nel 1970, per rendere omaggio a «Mae West Lips Sofa», il ritratto dell’attrice americana Mae West realizzato da Salvator Dalì. Oppure ad Anna G., il cavatappi-donna progettato da Alessandro Mendini per Alessi nel 1994 (si racconta sia dedicato alla designer Anna Gili), che con il suo volto sorridente è diventato subito un’icona, dando vita a un’intera famiglia di oggetti. E a cui nel 2003 Mendini ha affiancato un compagno: il cavatappi Alessandro M., ritratto dello stesso designer milanese.
Si tratta, dunque, di un filone che fa leva sul lato ludico ed emozionale del design. Una voglia di giocare con il corpo umano che, come accennavamo, sta vivendo un periodo molto fortunato. Dagli armadi-specchio Mata e Grifo disegnati da Elena Salmistraro e Antonio Aricò per Altreforme alla collezione di lampade The Party di Moooi, dai personaggi surreali di L’Objet Haas Brothers ai progetti di Jaime Hayon.
Ecco la nostra selezione.
Design antropomorfo: i progetti più recenti
Mata e Grifo, design Elena Salmistraro e Antonio Aricò per Altreforme
Arrivato in Sicilia, il re Grifone si innamora perdutamente della principessa Mata e dalla loro unione nasce una città: Messina. È questa romantica storia d’amore che dà forma a Mata e Grifo, i due appendiabiti/specchio progettati da Elena Salmistraro e Antonio Aricò per Altreforme. Elena Salmistraro ha disegnato Grifo, Antonio Aricò ha firmato Mata. Un racconto che è diventato disegno e colore per trasformarsi in un arredo surreale.
The Party, design Kranen/Gille per Moooi
Coco, The Mayor, Glenn, Bert e Ted. Sono questi i nomi dei buffi personaggi di The Party, la collezione di Moooi firmata da Kranen/Gille. Una famiglia di lampade in ceramica, con tanti segreti pronti a essere portati alla luce. Ogni lampada ha, infatti, qualcosa da raccontare. Spetta solo a noi scoprire cosa.
The Party è disponibile nella versione a parete e a sospensione e in due colori: bianco e nero.
L’Object Haas Brothers
È un mondo di creature fantastiche quello che compone L’Object Haas Brothers, la collezione creata dagli artisti di Los Angeles Simon e Nikolai Haas, in collaborazione con L’Object. Un mondo dove grandi labbra carnose accompagnano personaggi che di umano hanno ben poco. E dove oggetti all’apparenza solo decorativi si rivelano accessori funzionali, rendendo l’ordinario straordinario.
La collezione comprende oggetti per la tavola, home décor, tessuti e profumi.
Fun-Tional, design Jaime Hayon per Paola C.
Il nome non lascia spazio ai dubbi. Fun-Tional, la collezione disegnata da Jaime Hayon per Paola C., è una perfetta sintesi di funzionalità e divertimento. A comporre il progetto una serie di oggetti per la tavola ironici e surreali. Per una mise en place che non conosce la noia, in linea con lo stile visionario che da sempre caratterizza il designer spagnolo.
Happy Yeti, design Jaime Hayon per B.D. Barcelona
Uno Yeti? Sì, ma dal volto umano. Trovando divertente fin da bambino la storia del leggendario mostro delle nevi, Jaime Hayon ha deciso di farne un vaso dall’aspetto giocoso. Le foglie e i fiori nella “testa” danno la sensazione che Happy Yeti abbia i capelli, donandogli un aspetto più pauroso. O forse no?
I vasi sono realizzati in ceramica, con decori neri, e sono proposti in due misure (small: 10 x 24 x h.34 cm; large: 14 x 33 x h.47 cm).
MASQ, design Masquespacio per Lucie Kaas
Si chiama MASQ la collezione di Lucie Kaas firmata dallo studio spagnolo Masquespacio. Due specchi (la donna AMAM, l’uomo APAP) e due vasi (la donna RISUS, l’uomo ONAM) che a prima vista sembrano opere d’arte, mostrando il loro carattere funzionale solo a uno sguardo più attento.
Sono due le fonti di ispirazione della serie: le maschere preistoriche della Colombia (il Paese originario di uno dei componenti dello studio, Ana Milena Hernández) e Memphis, il gruppo fondato da Ettore Sottsass nel 1981.
Foto di copertina: Fun-Tional di Paola C.