Apre il 24 marzo la mostra dedicata ai 32 Compassi d’Oro vinti dalle aziende dei territori di Bergamo e Brescia. Un grande racconto nell’anno in cui le due città lombarde sono capitali della cultura.

Dal 24 marzo al 4 giugno 2023 appuntamento con “Fabbriche Pensanti. Storie di Compassi d’Oro da Bergamo a Brescia”, la mostra dedicata ai premi vinti dalle aziende delle due città lombarde. Un grande racconto di due territori confinanti che hanno fatto la storia del design industriale italiano. Dal 1954 a oggi, sono infatti ben 32 i prodotti realizzati nei territori di Bergamo e Brescia che si sono aggiudicati il prestigioso premio di design ideato da Gio Ponti. 32 Compassi d’Oro a cui se ne aggiunge un 33°: il simbolo della Regione Lombardia, disegnato da Bob Noorda, Roberto Sambonet, Pino Tovaglia e Bruno Munari.

Ospitata all’interno del Palazzo della Ragione di Bergamo, l’esposizione Fabbriche Pensanti nasce da un’idea di DimoreDesign, sviluppata da Associazione Marketing +39 e MULTI, con la curatela di Davide Pagliarini e il patrocinio di ADI-Associazione per il Disegno Industriale. La mostra fa parte delle attività previste nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.

Il percorso espositivo

Una casa del design rosso rubino, con testi e icone in bianco e oro, per richiamare i colori del Compasso d’Oro. È questo il concept dell’allestimento di Fabbriche Pensanti. I 32+1 vincitori del Compasso sono distribuiti lungo un percorso che si sviluppa liberamente all’interno e all’esterno di questa grande casa, con lati ora chiusi e ora aperti. Un percorso pensato per offrire prospettive inedite di ogni singolo progetto, prevedendo anche momenti interattivi per incuriosire i visitatori.

“Il progetto nasce da un accurato lavoro di ricerca sul territorio bergamasco e bresciano, accomunati dalla stessa attitudine al fare che è al tempo stesso pensare. Mano e idea che traducono per la vita quotidiana l’innovazione e la creatività, e rendono abitabile il mondo facendo sentire le persone a casa e parte di una comunità”, racconta Davide Pagliarini, il curatore della mostra. “Proprio questo è il compito del design e la sua vocazione civica, che si esprime nei processi creativi, nella progettualità e nelle interazioni tra singoli oggetti e invenzioni. L’allestimento della mostra nella sala delle Capriate vuole rendere visibile questo aspetto, valorizzando il dialogo tra una lampada del 1954 e una disegnata quasi 70 anni dopo, tra un ventilatore e un freno, tra un tombino e un oggetto open source stampato in 3D. Uno spazio di confronto aperto a tutti dove a prevalere sulle singole unità è la convergenza di intenti e propositi, che favorisce l’interazione tra oggetti e visitatori in una scomposizione ampia e mutevole dei punti di vista”. 

I talk e il programma editoriale

Alla mostra si affiancherà anche un programma di incontri sulla cultura d’impresa. Dedicati al “Future of del design e della manifattura”, i quattro talk si terranno tra giugno e ottobre 2023 e affronteranno diversi temi: dall’arredo alla meccatronica, dall’energia all’edilizia sostenibile, con l’obiettivo di delineare l’evoluzione futura, che coinvolge i materiali, i processi, la funzionalità e la forma.

La mostra e gli incontri si tradurranno anche nella pubblicazione di un libro e in un podcast a puntate, con interviste ai protagonisti del percorso disponibile sulle principali piattaforme audio.

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