“Il design deve cercare l’eleganza”. Intervista a Antonio Bullo.
Antonio Bullo è un artista con la passione per il design. Il suo innato spirito artistico – “da piccolo passavo tantissimo tempo a disegnare”, ci racconta – è sempre stato sostenuto da sua madre, che fin da bambino lo portava a visitare mostre d’arte e alle biennali di Venezia.
Nato a Chioggia da una famiglia di maestri d’ascia, Antonio Bullo salpa giovanissimo dalla sua laguna per seguire le proprie passioni e approda a Faenza, uno dei più importanti distretti della ceramica al mondo.
Qui perfeziona la sua vena artistica frequentando l’Istituto d’Arte per la Ceramica, dal quale riceverà il suo primo, grande riconoscimento. La Medaglia d’Oro per il Disegno Industriale all’Esposizione Internazionale Città di Faenza, nella sezione Studenti.
Il design come mestiere…
Tornato nella sua terra, si diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia e intraprende subito un duplice percorso che lo porta ad assecondare le sue grandi passioni: l’arte e il design.
Da un lato collabora con alcune delle maggiori aziende di piastrelle dell’epoca, creando decori innovativi che ottengono prestigiosi riconoscimenti, tra cui tre medaglie d’oro per il design e l’esposizione di molte sue creazioni al Museo Internazionale della ceramica di Faenza.
Dall’altra inizia un percorso più tecnico, specializzandosi nel design dei sanitari, dell’arredo bagno e del benessere in generale.
“Amo molto la ceramica, ma non la vedo solo dal punto di vista poetico. Anzi, nel mio lavoro ho cercato sempre di eliminare quell’eccesso decorativo che in quegli anni la comprimeva troppo… Per me la ceramica è prima di tutto un mestiere”. Ci racconta.
Un mestiere che lo riporta alla sua grande passione: la scultura. Il piacere di modellare la materia per far dar vita a forme sempre nuove.
E di mestiere, in quegli anni, Antonio Bullo ne ha fatto parecchio. Ha disegnato infatti linee di successo per i più grandi brand internazionali di sanitari tra i quali Villeroy&Boch, Roca, Ideal Standard, Dolomite, Gabbianelli…
“Il design deve avere una dolcezza dell’insieme…”
E lo ha fatto con la grande cura per il dettaglio e l’innato gusto per le forme che sa sempre distinguono il suo stile. “Le linee di un oggetto destinato ai grandi numeri, come i sanitari, devono sempre prima di tutto ben composte, equilibrate, proporzionate”, continua il designer. “È proprio qui, nell’attenzione al dettaglio, la differenza tra un prodotto che vende 300 pezzi e uno che ne deve vendere 300.000”.
Per avere un successo così ampio, gli oggetti di design devono avere “una certa dolcezza dell’insieme”, ci spiega con una chiarissima metafora eno-gastronomica. “E io amo disegnare oggetti universali, prodotti pensati per tanti e non per pochi”.
Quando gli chiediamo di raccontarci la sua mia metodologia di lavoro, ci pensa un attimo e poi riprende con la sua voce calma e profonda
“Bisogna partire sempre da un disegno un po’ accademico, che si ispira alla nostra cultura” “Quando progetto, butto giù una prima idea. Poi la accantono e poi la riprendo di nuovo in mano… Il prodotto prende forma così, spontaneamente”.
“Questa mia personale filosofia l’ho concretizzata in una linea di prodotti che ho voluto realizzare per il mio brand AntonioBulloWorkshop (www.antoniobulloworkshop.it) dove posso sperimentare un fare design lontano dalle costrizioni dei briefing dell’industria”.
“L’importante per me è partire sempre da un concetto chiaro, forte, ben rifinito – tecnico, estetico o funzionale che sia – e poi lavorare per renderlo anche bello”.
Quando gli chiediamo perché questa specializzazione così forte nel mondo del bagno, Antonio Bullo risponde: “Penso che sia per il mare, che da sempre è parte della mia vita. Mi piace pensare ad oggetti legati al mondo dell’acqua…”
E al mondo dell’acqua è legato anche l’ultimo progetto, che Antonio Bullo ci mostra in anteprima. Una linea di sanitari per Gruppo Geromin. Una nuova sfida alla ricerca dell’eleganza nel design…