Il direttore scientifico della fondazione, Rosanna Pavoni ha presentato “Dimmi di Vico” due cortometraggi della regista Francesca Molteni dove, da punti di vista diversi, i due progettisti raccontano di una figura curiosa e intelligente, sobria e umana, che infonde nel lavoro la sua cultura di milanese e di cittadino del mondo.
Nei due cortometraggi, Patricia Urquiola e Stefano Boeri sono le guide di eccezione della Fondazione Vico Magistretti. I due architetti, con il loro racconto, accompagnano i visitatori in una visita esclusiva allo studio-museo di via Conservatorio a Milano, quello che per sessant’anni fu lo spazio di lavoro del grande maestro milanese.
Tipico dei grandi progettisti, Magistretti coniuga capacità di osservazione e modestia, semplicità e bellezza, che gli hanno consentito di presenziare stabilmente il mercato e l’immaginario collettivo, creando veri e propri modelli di riferimento.
Il suo metodo è basato sulla chiarezza concettuale, per cui senza una idea -precisa, utile, migliorativa- si cade nel superfluo, quando invece si deve operare come servizio in un orizzonte di collettività: non a caso amava la bicicletta e l’ombrello.
Oltre a ciò, l’intelligente rapporto con la tradizione in modo che il nuovo possa apparire naturale, arrivando a reinterpretare direttamente il passato per riconsegnarlo utile e attuale: la sedia Marocca, la serie Silver, il tavolo Vidun.
Tutto questo in 70 mq per una immersione nella più viva creatività. Un lascito prezioso per Milano e per la cultura, la cui appassionata promozione è di quanto più sensato si possa fare, per la nostra identità e il nostro futuro.