Vanity è la nuova collezione di specchi firmata da GamFratesi per GUBI. A ispirare il progetto, gli specchi degli antichi tavoli da toeletta.

Dal tavolo alla parete. Con Vanity Mirror, la collezione disegnata da GamFratesi per GUBI, gli specchi degli antichi tavoli da toeletta si spostano sulle pareti. Una nuova collocazione che non tradisce, però, l’essenza della fonte di ispirazione: vedere riflessa la propria immagine da diverse angolazioni. Alla base del progetto dei due designer c’è, infatti, l’idea di interpretare con sguardo nuovo una tipologia di specchio oggi quasi dimenticata

La collezione Vanity Mirror trova riferimenti in questi specchi classici che incorporano molteplici elementi e che possono essere aperti. La nostra interpretazione contemporanea riesce a coniugare un design moderno con un’estetica legata al passato”, raccontano Stine Gam ed Enrico Fratesi.

In particolare, a ispirare i due designer sono gli specchi con tre pannelli dei tavoli da toeletta del XVIII secolo, da loro amati per l’estrema versatilità di utilizzo. Tenuti insieme tramite cerniere, questi specchi possono infatti rimanere parzialmente o completamente aperti, offrendo una percezione mutevole dell’ambiente in cui sono inseriti. Un equilibrio tra bellezza decorativa e funzionalità centrale anche nella collezione Vanity Mirror di GamFratesi. 

Tre tipologie di specchio, stessa anima

La collezione Vanity Mirror di GUBI si compone di tre tipologie di specchio: a uno, a due o a tre pannelli. A caratterizzare tutte le varianti è la cerniera in ottone che permette di inclinare i pannelli, cambiando così l’aspetto e l’illuminazione della stanza.
Nella versione a due e tre ante, Vanity Mirror 2 e Vanity Mirror 3, la rotazione di 180º delle cerniere consente di piegare i pannelli, chiudendo lo specchio quando non viene usato. In Vanity Mirror 1, invece, la cerniera permette una rotazione di 15º lungo un asse centrale. 

La cerniera è il cuore del design e il tratto comune della collezione. Siamo particolarmente soddisfatti della precisione nei dettagli e del contrasto che si crea tra il calore del legno di noce e il rigore delle componenti in ottone, ottenuti senza perdere quel tocco di evocativo che anima il design”, aggiungono i GamFratesi.

L’omaggio a Gio Ponti

La collezione Vanity di GamFratesi non è però solo un omaggio agli antichi specchi da toeletta. Il progetto ha un altro illustre riferimento: lo specchio da parete F.A.33 firmato da Gio Ponti nel 1993, rieditato da GUBI nel 2015. A ispirare le linee curve della cornice di Vanity è infatti proprio il delicato arco che accompagna il bordo superiore e inferiore dello specchio di Ponti. Un elemento che dona profondità al progetto, creando inoltre una coerenza formale all’interno del catalogo specchi del brand danese. 

Author

Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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