Intervista a Roberto Semprini, architetto, designer
DS: Di recente ha curato un allestimento che si presenta come tributo al made in italy; ma come vive questo titolo nostrano nell’epoca e nel mondo della globalizzazione?
RS: Il made in Italy resiste perché è una cultura vincente; bisogna considerare il “locale globalizzato”; nei primi posti delle classifiche italiane troviamo registri, scrittori, musicisti, tutti italiani, anche se ci siamo molto americanizzati. Tendiamo cioè a mantenere le nostre radici, perché sono un segno di sicurezza e tranquillità tanto per gli stranieri, quanto per noi.
DS: Che cos’è il design?
RS: Per me il design è regalare emozioni attraverso l’estetica; cercare le novità andando incontro ai nuovi bisogni, alla possibilità di risolvere i problemi, sempre tenendo conto della funzionalità.
DS: Quindi estetica e funzionalità non sono termini contraddittori?
RS: Non è tanto la forma a rendere particolare un oggetto, ma l’emozione che trasmette; e l’emozione deve seguire la funzionalità.
DS: Le tre parole d’ordine del design contemporaneo?
RS: 1: Emozione/comunicazione. 2: Invenzione (lì dove sposa la capacità di risolvere nuovi problemi). 3:Eco sostenibilità
DS: Quali sono i maestri ai quali si è ispirato durante la sua carriera?
RS: Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Ron Arad.
DS: Le migliori scuole di design al mondo?
RS: La Domus Academy, il Politecnico, Royal College
DS: Che consigli darebbe ad un giovane designer che voglia farsi strada in un ambiente ormai un po’ saturo? La crisi ha qualche modo influenzato anche il settore del design?
RS: Si, la crisi ha influito e ha provocato un appiattimento dell’offerta: per questo è importante che i giovani imparino a guardare le cose con occhi diversi, cercare idee nuove, anche per farsi strada fra tanta concorrenza.
DS: Quali sono le migliori riviste di design, e come prospetta il futuro delle riviste tra fine della carta stampata e diffusione del web?
RS: Per me la migliore rivista, che deve forse fare da esempio, è Interni: sia per il focus che fa sui prodotti, sia per il linguaggio usato, capace di parlare al pubblico. In ogni caso la carta stampata non scomparirà mai, e questi due settori, editoria classica e web, non arriveranno mai a danneggiarsi a vicenda.