De Castelli e Giampiero Bodino firmano Walt Chair, una seduta scultorea che rilegge la classica poltrona Vis à Vis, trasformandola in un simbolo di unione.
La poltrona da conversazione di epoca vittoriana rinasce a nuova vita con Walt Chair, il progetto nato dalla collaborazione fra De Castelli e Giampiero Bodino. Una scultorea seduta in ottone che viene presentata a Homo Faber 2024, l’evento dedicato al migliore artigianato contemporaneo, curato da Michelangelo Foundation, in programma dall’1 al 30 settembre nell’Isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia.
Chiamata in molteplici e allusivi modi (vis à vis, courting bench, tête à tête, chaperon chair, gossip chair, le confident) e ampiamente diffusa in Inghilterra e in Francia, questa poltrona viene concepita per permettere conversazioni intime da intrattenere, però, con una ‘rispettabile’ distanza. La sua spalliera/braccio disegna infatti una esse che divide le due sedute speculari, in modo da dialogare senza che ci sia alcun contatto fisico. Un arredo immaginato per confidenze o corteggiamenti discreti, di cui Giampiero Bodino ha rovesciato completamente il senso originario. I due elementi singoli e uguali che compongono la Walt Chair sono infatti progettati per accostarsi perfettamente, così da creare una composizione sinuosa che invita le persone a entrare in una relazione empatica. Per avvicinare anziché separare, celebrando l’amore.
Visto dall’alto il perimetro curvilineo ricorda, invece, il simbolo dell’infinito, l’unione di passato-presente-futuro in riferimento al viaggio della vita, tema scelto per questa edizione di Homo Faber.
L’omaggio a Walt Whitman
L’interpretazione in chiave ‘romantica’ della Walt Chair trova un’ulteriore conferma in un inatteso omaggio letterario, che spiega il nome della poltrona. Quando le due parti della seduta combaciano viene, infatti, svelata una poesia d’amore, incisa nel metallo con la tecnica dell’erosione, composta da Walt Whitman, grande poeta americano considerato il primo a utilizzare i versi liberi.
Ecco la poesia.
If you later to see me, you insist.
If there are nowhere, try another,
because I’m sitting somewhere
waiting for you…
And if you do not find me more,
deep in your eyes,
then it means I’m inside you.
Interamente realizzata in ottone, la Walt Chair unisce la finitura lucida degli elementi in spessore a quella spazzolata di seduta e schienale. Il risultato è un suggestivo gioco di riflessi che racconta la capacità di De Castelli di interpretare i concept più visionari trasformandoli in opere d’arte.