La storia del marchio W- eye affonda le radici in una famiglia di agricoltori dalla “vista lunga”, quella dei fratelli Mattellone che, a partire da una piccola fabbrica di tornitura del legno, hanno lanciato una linea di occhiali a impatto zero, realizzati in legno e alluminio.
L’occhiale W-eye è un brevetto mondiale che rappresenta un connubio perfetto tra la tradizione artigianale e la ricerca tecnologica; nasce dall’incontro tra la passione per il legno di Doriano Mattellone e la matita del designer Matteo Ragni.
Questi occhiali sono apprezzabili sotto tutti i punti di vista: hanno una linea curata e originale; sono realizzati in legno, cosa piuttosto rara nel mondo della plastica, della cellulosa e del metallo; durante la fase di produzione si seguono criteri di eco sostenibilità nel pieno rispetto dell’ambiente: si utilizzano solo le parti del legno non impiegate dal tradizionale settore dell’arredo, si ricorre alla piegatura del materiale in modo tradizionale, ovvero a freddo, e quindi a basso consumo energetico. Ogni occhiale viene prodotto associando insieme sette fogli di legno naturale e due di alluminio, viene modellato e poi rifinito e levigato a mano. E ancora: queste montature pesano solo 10 grammi perché sono prive di cerniere, perni o viti, un accorgimento tecnico che le rende ancora più confortevoli. Basta una semplice pressione delle mani sulle astine e l’occhiale si modella in base alle dimensioni e caratteristiche del proprio volto, senza sentire il peso della montatura sul naso o sui lati della testa. E non è finita qui, c’è dell’altro: tutti gli occhiali W-eye sono atossici, anallergici e personalizzabili. È possibile sceglierli in misure differenti per quanto riguarda il ponte e il frontale, se ne può scegliere il colore, si può far incidere una frase all’interno delle astine e si può scegliere con quale essenza (tra le nove proposte, europee e africane) realizzare la propria montatura. In questo modo, ogni occhiale rimane per sempre un pezzo unico.
Un unico accorgimento: non provate ad appenderli al collo della maglia: le astine non si piegano!