La Triennale dedica una retrospettiva al visionario imprenditore che ha rivoluzionato il costume italiano tra gli anni 70 e 80. Dal 6 novembre 2024 al 16 marzo 2025.

L’universo multiforme di Elio Fiorucci arriva in Triennale Milano. Fino al 16 marzo 2025 il tempio del design milanese ospita infatti la mostra “Elio Fiorucci”, a cura di Judith Clark, con progetto di allestimento di Fabio Cherstich. Un’esposizione particolarmente ricca di opere, documenti e media che offre una prospettiva trasversale sull’opera del grande imprenditore e fondatore dell’omonimo brand. Un genio creativo che a partire dagli anni Sessanta ha rivoluzionato la moda e la scena dell’arte contemporanea in Italia.

“Abbiamo voluto riempire, proprio qui, dove il fenomeno Fiorucci è nato ed esploso, il vuoto di una formidabile amnesia”, afferma Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano. “Milano, grazie a Fiorucci, è stata infatti per almeno due decenni uno dei magneti delle idee più avanzate della cultura giovanile internazionale e la culla delle contaminazioni più fertili e audaci non solo tra moda, design, arte visiva e pubblicità, ma anche tra cultura e commercio”.

Una culla delle contaminazioni che ha trovato il suo cuore pulsante nel mitico negozio di Fiorucci a San Babila, progettato da Amalia del Ponte. Uno store davvero all’avanguardia per l’epoca che si poneva come “un luogo di seduzione, festa, moda, business e gioco”, racconta Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano. Non un semplice negozio, dunque, ma un luogo di incontro, dove era possibile scovare tutto ciò che la cultura giovanile produceva di nuovo in quegli anni.

Un viaggio nella vita di Fiorucci

La mostra che Triennale Milano dedica a Elio Fiorucci racconta una serie di esperimenti che hanno cambiato la moda e il marketing italiano e globale, focalizzandosi in particolare sulla biografia del visionario imprenditore. I materiali, presentati secondo un ordine cronologico, attraversano le sue vicende umane, imprenditoriali e culturali, alternando progetti provenienti dal suo archivio personale a prodotti industriali.

Il progetto di allestimento esalta la teatralità delle diverse parti del racconto. L’intera mostra è infatti accompagnata dalla voce di Elio Fiorucci – restituita con registrazioni finora inedite – che ripercorre alcuni momenti personali, dialogando con le voci di altri protagonisti della storia dell’imprenditore.

Altri elementi centrali della mostra sono la grafica e il linguaggio ironico a cui Fiorucci si ispirava. Il tutto reso attraverso un contenitore molteplice che spazia dalla scala della polaroid all’installazione ambientale, passando per video, fotografie, plastici di architettura, abiti, accessori e opere d’arte contemporanea. Per sottolineare come il brand abbia sempre avuto una sua identità, strettamente legata alla personalità del suo fondatore.

Nello spazio Cuore – Centro studi, archivi, ricerca, viene inoltre esposta una selezione di volumi e riviste provenienti dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano focalizzate sulla moda.

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