Studio Apostoli firma il nuovo Lefay Resort & Spa Dolomiti. Un resort 5 stelle dove la natura “entra” negli interni.
Quando l’architettura si fonde con la natura. Parliamo del nuovo Lefay Resort & SPA Dolomiti, a Pinzolo, firmato da Studio Apostoli. Un resort 5 stelle, pensato in un’ottica di sostenibilità ambientale ed energetica, che mescola elementi tipici delle baite di montagne con ricercate soluzioni di arredo.
Sviluppato su nove livelli, il lussuoso resort è costituito da quattro piani dedicati alle residenze private e cinque destinati all’ospitalità alberghiera. In tutto, 88 suite e 23 appartamenti, di metrature e composizioni diverse, dotati di cucina, living e sala da pranzo, e 1, 2 o 3 camere con relativi servizi. Sia nelle suite che negli appartamenti la zona letto e il bagno sono divise tra loro da una quinta di listelli in legno e da una boiserie in pannelli di rovere e inserti in ottone, con arredi realizzati su disegno.
Le aree comuni comprendono, invece, un’ampia lobby con la lounge, una sala lettura, la Sky Lounge esterna, aree meeting, negozi, due ristoranti e una grande SPA, vero cuore del resort.
Una SPA estesa per circa 5000 mq.
L’area benessere si estende per circa 5.000 mq, sviluppati su più piani, e distinti a livello funzionale: una zona dedicata ai trattamenti, la piscina interna ed esterna con sauna, l’area dei percorsi energetici-terapeutici Lefay SPA Method e la palestra. Una funzione diversa per piano, ma stesse caratteristiche nel design. Tutto lo spazio welness è, infatti, vestito con parquet in rovere naturale, rivestimenti in pelle color cognac e pareti in sasso granitico naturale, pietra avorio o scura. Mentre le enormi vetrate permettono di godere della bellezza delle montagne circostanti, facendo entrare la natura negli ambienti interni.
Un progetto sartoriale
Pur caratterizzato da uno stile unico e distintivo, il resort presenta un’identità precisa in ciascuna area. Ogni arredo e complemento è, infatti, stato cucito su misura per la struttura. Dalla boiserie alle carte da parati, dalle porte alle maniglie.
Il risultato è un progetto sartoriale, che mostra come dal dialogo fra architettura e natura nascono cose che fanno bene all’anima.
Foto: Mattia Aquila.
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