Il designer Daniel Rohr ha trasformato in tavoli e pouff l’interesse e la curiosità per due entità che nonostante l’attuale sviluppo tecnologico rimangono in parte avvolte dal mistero: i microchip e il cervello umano.
La natura e la tecnologia sono ambiti di ricerca particolarmente affascinanti: hanno un meccanismo interno che potremmo definire perfetto, ma che tuttavia si dispiega sotto i nostri occhi senza nulla dirci in merito al suo funzionamento. Da questa prospettiva il cervello umano e i microchip sono molto simili; nutriamo profonda fiducia nelle loro proprietà e possibilità ma ci sono meccanismi che sfuggono alla nostra comprensione.
Alla luce di tutte queste considerazioni, Daniel Rohr ha ideato la collezione “Brain and Microchip” (soft and hard – human and tecnology): una serie di tavoli e tavolini in alluminio lucidato a specchio che effettivamente ricordano la forma dei microchip.
Potrebbe sorgere una considerazione: sarà per amore e rispetto nei confronti dell’impenetrabilità e del fascino del mistero che il designer, ragionando su quei meccanismi interni a noi nascosti, si limita a una riproduzione “descrittiva” ed estetica dell’oggetto indagato, tralasciando proprio quel contenuto tanto curioso? O forse i suoi tavolini vogliono essere un invito per ricordarci di non arrenderci di fronte all’insondabile, un incoraggiamento alla continua ricerca?
2 Comments
O forse, per continuare sulla via delle legittime curiosità della presentazione per suggerirci di sederci sui “pouff” e riflettere, magari con la testa tra le mani appoggiate sui “tavolini”: cui prodest?
In ogni caso evviva la sperimentazione: è sempre allenamento per il cervello!
Quando si dice “un designer che usa il cervello”…