Lo scorso maggio lo studio Nendo ha presentato presso l’esposizione “Collective Design” di New York una nuova linea di mobili che ha chiamato Trace collection. E non è difficile comprendere perché si chiami proprio “traccia”.
Trace è, come accade spesso nei progetti di Nendo, un sistema d’arredo che unisce una linea semplice a un’idea molto personale e caratterizzante che è poi la firma dello studio giapponese e che viene definita in diversi modi: minimale estrosa, innovativa, rivoluzionaria, poetica, zen…
L’idea di Nendo parte dall’osservazione che all’interno dello spazio domestico in cui viviamo, si trovano elementi che “si muovono”. Sono mobili, porte e finestre, ante di mobili, armadi e contenitori.
Questi oggetti che si muovono in relazione alle nostre attività quotidiane e, anche se non ce rendiamo conto, siamo inconsciamente consapevoli delle “tracce” invisibili dei loro movimenti di ogni giorno. Solo per fare un esempio, non mettiamo un vaso di fronte a una finestra o un mobile troppo vicino a una porta perché sappiamo, anche senza misurarlo, che questi potrebbero interferire con l’apertura.
Ogni progettista, inoltre, quando disegna porte o mobili nelle planimetrie, segna sempre gli ingombri delle aperture lasciando queste “tracce” sui disegni.
Così i mobili della Trace Collection di Nendo disegnano con una esile traccia in metallo gli ingombri delle loro ante e, nel caso della lampada Trace, dell’oscillazione del filo.
Un nuovo rapporto tra gli elementi e gli esseri umani viene perseguito attraverso la visualizzazione delle numerose “tracce” che sentiamo nella nostra vita di tutti i giorni.
Ecco una piccola rassegna della ricchissima collezione Trace di Nendo…
ph: © Akihito Yoshida