La luce sembra irrompere e farsi strada attraverso la materia, fino a vincerla. E’ Molocko, la lampada, all’occorrenza pratico tavolino, in legno laccato bianco con fonte luminosa a basso consumo energetico, disegnata da Leonardo Criolani: un cubo di 35 centimetri di lato, o più alto nella forma di parallelepipedo (35 x 35 x 90 cm), la cui perfezione è interrotta e letteralmente frantumata in spesse venature attraverso cui si espande la luce che sembra anzi essere all’origine di quelle crepe, volendo quasi rompere la perfezione della forma geometrica. Luce effimera vs corpo solido, in un conflitto tra le forme, racchiuse nello stesso oggetto, che genera una tensione, amplificata dalla fonte luminosa che spinge la luce a incanalarsi in ogni fessura.
Molocko è una piccola esplosione di luce che penetra attraverso le forme, che si interseca con linee dettate dalla contrapposizione fino a vincere l’opposizione naturale della materia, non senza un certo effetto scenografico.
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