Bellezza e responsabilità ambientale si intrecciano nei progetti firmati da Paolo Ulian per Bufalini. In mostra alla Milano Design Week 2025 nella Galleria Rossana Orlandi
Paolo Ulian torna a plasmare il marmo con Thinking in Marble, la collezione di Bufalini che verrà presentata alla Milano Design Week 2025 negli spazi della Galleria Rossana Orlandi. Sei progetti che ridefiniscono il dialogo tra materia e forma, esplorando le caratteristiche peculiari del marmo e le sue possibili lavorazioni in un’ottica di rigenerazione consapevole. Pietra nobile e durevole, il marmo non è infatti una risorsa inesauribile ma una materia prima da trattare con cura, impegnandosi a ridurne al minimo gli sprechi. Una cura e un impegno che accompagnano da sempre il lavoro di Ulian.
A introdurre la collezione sono due complementi d’arredo dal carattere lieve: la libreria verticale Spacco e la lampada a sospensione Ingo.
Spacco rilegge la tipologia della libreria verticale con uno sguardo inedito. Al centro del progetto c’è una colonna quadrata in marmo Bianco Carrara, trasformata attraverso un processo di lavorazione in più fasi. Una serie di tagli profondi e paralleli costituisce la struttura iniziale, di cui viene poi perfezionata la composizione da un artigiano con un intervento manuale, per rimuovere alcuni ripiani con l’aiuto di un martello e conservarne altri. Un gioco di pieni e vuoti che definisce gli spazi tra i ripiani secondo una logica sia funzionale che estetica, dando vita a una superficie verticale, in cui ogni spacco diventa anche un decoro a rilievo.
Gli scarti trasformati in una nuova creazione
Le marmette quadrate che risultano dal processo di lavorazione della libreria Spacco non sono considerate semplici scarti, ma diventano materia prima per nuove creazioni. È infatti da qui che nasce la lampada Ingo, in un perfetto ciclo di riutilizzo che esalta la natura preziosa del materiale. Ogni marmetta, ottenuta da un processo di alleggerimento della pietra, è sostenuta da sottili cavi in acciaio che, fissati al soffitto, nascondono la fonte luminosa, offrendo un’illuminazione diffusa che crea un ambiente intimo e privo di ombre.
Un esempio tangibile di come possano essere realizzate opere che esaltano la bellezza della pietra naturale, nel pieno rispetto di un ciclo produttivo consapevole.