E’ finalmente nata la lampada Elle-Table, il primo prodotto del nuovo marchio Collective, che si pone la (fondamentale) missione del design di qualità a un prezzo accessibile. Finalmente!
Da tempo infatti il design cavalca l’onda dell’esclusività”o si perde in pezzi speciali e di nicchia, e sempre meno provvede a un disorientato cliente medio, con soluzioni semplici, dirette e alla portata di tutti. Nell’arredamento, Ikea esclusa, non sono molte oggi le realtà alle quali rivolgersi per avere certezza della qualità e dell’innovazione, unite al sostegno, molto sentito soprattutto di questi tempi, di un prezzo non impossibile da sostenere.
Elle-table è una lampada che nasce dalla massima semplicità di funzionamento e assemblaggio nonché riduzione di costi e componenti, ed è un esempio di come sia possibile seguire una nuova – o vecchia? – idea di design inclusivo rivolto alla collettività.
Al momento Elle è prevista nella sola versione da tavolo e nella colorazione bianca e trasparente. Il corpo è composto da solo tre pezzi che si assemblano con grande facilità e impiega una lampadina fluorescente compatta a risparmio energetico da 15 watt. Il cilindro interno opalino, spostabile a varie altezze, viene tenuto in posizione per attrito dal braccio portalampada in lamiera.
Con un’estetica semplice e pulita, valorizzata dal materiale plastico Pmma, che offre la migliore trasparenza e trasmissione della luce, questo lineare oggetto luminoso risulta ben inseribile in ogni ambiente e arredamento, a un prezzo più che accessibile (intorno ai 90 Euro). A fine vita viene facilmente smontato dall’utente che può così riutilizzare o conferire da sé le varie parti.
Per info, [email protected]
2 Comments
90 euro un prezzo inclusivo?? Costa due volte di più, con un valore percepito della metà, di una lampada ( alcune niente male) di Leroy Merlin (persino più cara di lampade Kartell)
Ragasssi,c’è un pò di confusione sul concetto di design democratico
Caro lettore. Se ne facciamo solo una questione di prezzo, il tuo ragionamento non fa una grinza. Hai perfettamente ragione. Non dimentichiamoci però che una cosa è la grande distribuzione la quale, oltre ad fare enormi volumi, si fa produrre le cose nel terzo mondo, e un’altra è l’autoproduzione di designer che cercano di proporre oggetti curati nelle linee, con materiali di alta qualità (mi sembra impossibile che una lampada a pari caratteristiche possa costare meno, conoscendo il costo di quel materiale) e soprattutto realizzati con tecniche artigianali in Italia.
Non cediamo al ricatto del prezzo più basso in assoluto, un concetto pericoloso e che sta tagliando le gambe a tanti bravi imprenditori italiani che non possono reggere la concorrenza dei cinesi…