Ha aperto l’esposizione dedicata al più celebre street artist contemporaneo. In mostra negli spazi dell’Orangerie di Villa Reale fino al 5 novembre 2023.

Si terrà fino al 5 novembre 2023 presso la Villa Reale di Monza “Banksy. Painting Walls”, la grande esposizione dedicata al più celebre street artist della scena internazionale contemporanea.

Allestita negli spazi dell’Orangerie e curata da Sabina de Gregori, la mostra presenta in Italia per la prima volta tre porzioni di muro originali dipinte da Banksy nel 2009, nel 2010 e nel 2018, provenienti da collezioni private. Protagonisti dei tre muri sono tre adolescenti, simbolo di una generazione che sembra essere da sempre la più sensibile alle tematiche affrontate dall’artista britannico: la situazione climatica, le disuguaglianze sociali, i migranti, le guerre e i diritti dei popoli.

“Banksy interroga la società contemporanea con potenza. Che si tratti del concetto di arte oggi o delle tematiche del secolo, siamo tutti chiamati in qualche modo a prendere coscienza e rispondere agli interrogativi che ci sottopone attraverso immagini e simboli”, afferma Arianna Bettin, Assessora alla Cultura, Villa Reale e Parco e Università.

Dentro l’opera del più celebre street artist internazionale

“Season’s Greetings”, apparso a Port Talbot, nel Galles, nel dicembre 2018, è stato scelto come immagine della mostra. Protagonista è un ragazzino con le braccia spalancate e la lingua tesa fuori dalla bocca per assaporare i fiocchi di neve che cadono dal cielo. Fiocchi che, però, si rivelano essere cenere proveniente da un bidone della spazzatura in fiamme. Non a caso, Port Talbot è stata definita dall’OMS la città più inquinata del Regno Unito.

Oltre ad altri due muri mai esposti prima in Italia (“Heart Boy” e “Robot/Computer Boy”), la mostra “Banksy. Painting Walls” ospita alcuni pezzi unici. Gli spettatori potranno così esplorare l’immaginario artistico di un artista che da oltre venti anni attraversa la scena culturale mondiale.

Tra street art e sacralizzazione

Questa mostra intende riflettere sul come e il perché le opere di Banksy, originariamente inscrivibili all’interno del movimento della street art e quindi accessibili a tutti, vengano oggi estraniate dal contesto urbano e sacralizzate come oggetti d’arte di nicchia, spiega Sabina de Gregori, storica dell’arte e curatrice della mostra. “Come sostengono Jonathan Z. Smith, Durkheim e altri studiosi, la qualità di un oggetto sacro ha quasi sempre a che fare con la separazione fisica dell’oggetto stesso dal suo contesto di provenienza, e questa è la sorte che tocca alle opere dell’artista di Bristol. Vengono spesso recintate, sui loro muri, oltre una teca, protette e musealizzate, con tanto di targa, diventando estranee al contesto cittadino nel quale sono inserite. In questo senso, il mercato dell’arte agisce come trasformatore di una forma artistica pensata per essere democratica e di tutti, la street art, in qualcosa di privatizzato e valorizzato economicamente.

La mostra intende, dunque, evidenziare questo processo sacralizzante, mostrando come l’arte di Banksy ormai non possa essere separata dalla performance mediatica e museale delle sue opere. Un passaggio evidenziato partendo con un allestimento scarno che ricorda gli inizi della carriera di Banksy, quando chiunque poteva passare davanti alle sue opere per la strada. Proseguendo, si innescheranno invece i meccanismi di sacralizzazione che hanno trasformato i lavori di Banksy in opere musealizzate e protette, sempre più lontane dallo spettatore.

 

La mostra “Banksy. Painting Walls” è prodotta da Metamorfosi Eventi, in partnership con SM.Art e WeAreBeside, e in collaborazione con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.

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