Le sei penne di Alessi goes digital
Qualsiasi oggetto che ci circonda sta conoscendo l’evoluzione, ormai impossibile da fermare, della produzione dell’ “analogico” al digitale. E questa volta, con “Alessi goes digital”, si parla proprio di penne.
Alessi goes digital è una mostra-racconto portata avanti dall’azienda Alessi che insieme a dieci designer guidati da Giulio Iacchetti, si è approcciata alla produzione personalizzata e dinamica che offrono le stampanti 3D.
La collezione raccoglie ben sei penne differenti che rinnovano l’estetica dell’intramontabile penna Bic, sbizzarrendosi sulle forme e le geometrie.
Imponendosi lo stesso refill, il materiale e il packaging, i designer hanno saputo esaltare le caratteristiche della stampa stereolitografica, ottenendo sottosquadri irrealizzabili con le tradizionali macchine di lavorazione.
L’idea, inoltre, nasce dalla forte possibilità di controllare in modo autonomo il processo di realizzazione dell’oggetto, aumentandone la complessità, eliminando i costi di stoccaggio, e potenziando la vendita on-line. Tutti fattori che ancora poche aziende stanno apprezzando.
Ma passiamo al design delle penne.
La penna 01 di Marco Ferreri si ispira alle forme generale dalla rotazione di elementi tridimensionali. Presenta micro protuberanze che offrono una presa più salda alla mano.
La penna 02 è di Alessandro Gnocchi: un oggetto elementare che risalta la forma e la funzionalità.
La numero 03 di Giulio Iacchetti è una penna senza tappo, che si chiude tramite un meccanismo di rotazione del puntale del refill.
La numero 04, firmata Chiara Moreschi, si caratterizza per il tappo che diventa un elemento funzionale ed espressivo, attraverso un movimento di torsione e rastremazione.
Invece, la 05 di Mario Scairato è dotata di un tappo con scollatura circolare.
E per finire l’impensabile 06 di Alessandro Stabile che ha un corpo formato dalla sovrapposizione di una coppia di nastri a doppia elica.
Sicuramente una collezione di grande stimolo progettuale e innovativo.