GUBI riedita Bagdad, la ‘cometa cubista’ in Rigitulle progettata nel 1954 dal designer ungherese, proponendo una versione compatta e adatta all’esterno

 

La lampada Bagdad progettata nel 1954 da Mathieu Matégot torna a rivivere con GUBI. A distanza di 70 anni il brand danese presenta, infatti, una nuova edizione del progetto firmato dal designer ungherese: una versione portatile adatta anche per gli ambienti esterni che riduce le dimensioni del modello originario, senza tradirne però il carattere.

“La lampada portatile Bagdad è un progetto meravigliosamente scultoreo che incarna alla perfezione il genio materiale e l’estetica all’avanguardia di Matégot. Anche se è stata progettata sette decenni fa, avrebbe potuto essere realizzata ieri”, afferma Marie Kristine Schmidt, Chief Brand Officer di GUBI.

Parole sacrosante. Reinterpretando in chiave futuristica le antiche lanterne del Medio Oriente, Matégot ha creato un progetto senza tempo. Un oggetto scultoreo e dall’espressione giocosa dove grande protagonista è il Rigitulle, materiale diventato la cifra stilistica del designer, costituito da tubi metallici combinati con la lamiera perforata. Un foglio traforato che il designer ha piegato e modellato come un tessuto nel corso della sua carriera, trasformandolo in Bagdad in un omaggio alle stelle. La lampada è infatti un ecosaedro – figura geometrica composta da venti lati triangolari – con una coda lunga che la rende simile a una cometa. O meglio, alla rappresentazione cubista di una cometa. Un riferimento al cosmo presente in un altro progetto di Matégot editato da GUBI: la collezione di lampade Satellite.

Diverse dimensioni, stesso carattere

Come dicevamo, la nuova edizione portatile della lampada Bagdad è più compatta rispetto alla versione da tavolo del 1954. Un ridimensionamento studiato per migliorarne la trasportabilità. Le dimensioni più piccole della coda permettono infatti di utilizzarla come maniglia, rendendo più agevole spostare la lampada dentro e fuori casa.

Il paralume è formato da tre pezzi di acciaio piegato, saldati insieme per creare la forma icosaedrica. Ognuno dei lati triangolari è progettato per fungere da base e sostenere il peso della lampada, così da poterla posizionare sia verticalmente che in una varietà di angoli diversi. La piccola sfera in ottone nella parte superiore di Bagdad – un dettaglio puramente decorativo nel design originario di Matégot – ora funziona come meccanismo dimmer, permettendo di regolare tre livelli di intensità. Il caricabatterie USB-C nella base consente di caricare la lampada alla massima capacità in tre ore, garantendo otto ore di luce a piena intensità, 15 ore a metà intensità e 50 ore al 10%.

Il rivestimento in polvere colorata è resistente ai raggi UV, rendendo la lampada adatta anche per uso esterno. I colori proposti sono tre: nero, bianco e arancione internazionale, una tonalità vivace che caratterizza molti dei progetti di Matégot degli anni ’50, tra cui la poltrona Copacabana.

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Una laurea in Lettere Moderne e un amore sconfinato per il design. Mi occupo di comunicazione, creando contenuti per agenzie di comunicazione, studi di design e aziende di arredamento.

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